Redazione Calciomercato
Juvemania, Thiago Motta alla Harry Potter: fa sempre la scelta giusta, McKennie dopo Mbangula e Savona
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Juve-PSV è stata una prova di forza clamorosa, in questo senso. Un progetto riuscito d'unità d'intenti. E' andato tutto molto bene perché è stato tutto molto ben preparato. Soprattutto, Motta ha superato il primo pressure test: i due pareggi avevano avvolto la Juve in una tela d'incertezze, e l'obiettivo di questa partita era inevitabilmente squarciarla, restituire il frutto del lavoro d'estate e (in più) iniziare a generare certezze dai nuovi arrivati.
E' arrivata ogni cosa, allo Stadium. Ed è arrivato pure il primo gol subito della stagione, che l'allenatore ha definito "la cosa che meno mi preoccupa". Quindi, chi siamo noi per fare esattamente l'opposto.
Certo, a voler essere pignoli, Vlahovic e Danilo sono due situazioni da analizzare, non ancora da risolvere. Certo, a voler essere precisi, Douglas Luiz relegato a un quarto d'ora e quarto cambio, non è esattamente ciò che ci si aspettava. Ma la forza della Juventus dello Stadium è stata propriamente questa: surclassare tutti i discorsi con una prestazione corale che ha avuto pochi eguali negli ultimi 16 mesi. Euforia da prima volta, sì, ma pure consapevolezze sparse.
A fare la differenza è stato Motta, al pari di Nico, al pari delle giocate giuste di Locatelli. L'allenatore è stato tanto decisivo quanto gli interpreti in campo. E l'ha fatto "semplicemente" scegliendo. Prendiamo il caso McKennie: mai titolare, un'estate ai margini, poi prende la fiducia e una maglia da titolare. Trova subito il gol. Era già successo, e con situazioni ancor più emblematiche come Savona dopo e Mbangula prima. Succederà ancora, perché lavorando e scegliendo sul merito, non è che ci siano tante altre strade o differenti conseguenze.
Intanto la Juventus si gode questo passo dopo passo, un andamento con il quale si può andare decisamente lontani, senza avere paura di guardarsi troppo avanti o troppo indietro. Anzi: ritrova il gusto di giocare, specialmente quando avversari e spazi lo consentono. E sarà proprio questa, la prossima situazione da analizzare, il vero cruccio che Thiago si porta con sé: come aggirarle, quando arriveranno, le difficoltà? Non ci saranno sempre zolle libere di terreno, o euforie da prima volta. Ci saranno pure vacche magre e azioni stentate, vedi Roma ed Empoli.
Ci sarà però il guizzo di Thiago, che dopo Juve-PSV ha ribadito un concetto molto elementare eppure allo stesso tempo fortissimo: si va per la sua strada, non si mette in discussione, neanche dopo i primi sudori freddi. Tutto il resto, lasciamolo pure al tempo e alle partite: passeranno, e aiuteranno.