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    Juvemania: Calciopoli, lezione da Moratti

    Juvemania: Calciopoli, lezione da Moratti

    • Gianluca Minchiotti

    Cambia in corsa questo Juvemania, ma non cambia il senso, anzi... La notizia della archiviazione, da parte della Procura della Figc, della richiesta della Juventus sulla revoca dello titolo assegnato ai nerazzurri a tavolino nel 2006 (per prescrizione), permette finalmente alla squadra bianconera di iniziare una stagione senza più pensare al titolo del 2006.

    Restano, e si aggravano, le lacune difensive della società bianconera negli anni scorsi. Resta, e si avvalora, la linea difensiva del presidente dell'Inter Massimo Moratti. Dall'ambiente nerazzurro,  nei giorni scorsi, era trapelata la notizia di un Moratti pronto a ricorrere in tutte le sedi, sportive e non, nel caso in cui al club nerazzurro fosse stato revocato quel titolo. E Moratti ha avuto ragione. La Juventus si è difesa altrettanto bene in tutta questa vicenda?

     

    Avevamo scritto, prima dell'arrivo della decisione decisione della Figc

     
    Ci sarebbe piaciuto iniziare la stagione 2011-12 liberi dall'incubo Calciopoli. E invece ci siamo ancora dentro, in pieno: da Napoli, processo penale, non è arrivata alcuna sentenza (era attesa per la primavera, poi per l'estate, ora, forse, arriverà in autunno), dalla Figc è arrivato invece un altro rinvio (l'ennesimo) della decisione sulla richiesta di revoca, da parte della Juventus, dello scudetto 2006 assegnato a tavolino all'Inter.
     
    E intanto la squadra torna ad allenarsi (questa settimana il pre-ritiro, settimana prossima il raduno e il ritiro vero e proprio), con l'orecchio ancora una volta puntato alle vicende giudiziarie, siano esse di giustizia sportiva o penale. Una distrazione e un alibi, per tutti: società, squadra e tifosi, che troppe volte negli ultimi anni hanno pensato più al passato e ai processi in corso che al presente, fatto di partite da vincere e trofei da conquistare.
     
    Qui, naturalmente, non si discute sul merito della colpevolezza o della non colpevolezza della Juventus, di Moggi e di Giraudo, e nemmeno è in questione la fondatezza del ricorso presentato dal club bianconero alla Federcalcio. Si sottolinea solo il fatto che inizia ufficialmente un'altra stagione 'condizionata' da queste vicende, mentre tutti, società, squadra e tifosi, dovrebbero concentrati unicamente sul campo (e la società anche sul mercato). 
     
    Che poi la società Juventus abbia avuto delle colpe indiscutibili nel concorrere al perdurare di questa situazione è fuor di dubbio. Settimana scorsa abbiamo assistito, al processo di Napoli, all'arringa dell'Avvocato Vitiello, difensore della Juventus, il quale ha parlato di "prevenzione contro club più forte e vincente" e ha aggiunto: "Ci sono le prove di illeciti ai danni della Juventus, se fossimo stati noi la pubblica accusa". 
     
    Se la società, che è la stessa del 2006 (non ci risulta che ci sia stato un cambio di proprietà), è convinta di questa tesi, perché non l'ha sostenuta strenuamente nel 2006, quando invece 'accettò' la Serie B con penalizzazione, oltre alla revoca di due scudetti?
     
    Dall'ambiente Inter trapela che Massimo Moratti, se venisse tolto ai nerazzurri il titolo del 2006, sarebbe pronto a dare battaglia in qualsiasi sede, sportiva e non. Bene, anche la Juventus, se convinta della propria non colpevolezza, come lo è Moratti, avrebbe dovuto agire così nella calda estate di Calciopoli: difendersi subito, con ogni mezzo, uscendo anche dalla giustizia sportiva. 
     
    Il fatto che ora ci si trovi ancora immersi in quell'incubo, con tutti i condizionamenti che ne derivano, anche sulla squadra, anche sul campo, è anche una conseguenza di quella grave (e inspiegabile, se ci si ritiene innocenti) mancanza di difesa. 

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