Redazione Calciomercato
Juvemania, questa è una squadra da quarto posto. Altro che le promesse estive...
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Certo, il pari di Sottil, seppur estemporaneo, ha soltanto sollevato la polvere sotto al tappeto. Ci sarebbe stata comunque, a prescindere da come l'avresti valutata. E avrebbe detto una frase tanto semplice quanto importante: questa Juve è una medio-alta del nostro campionato, e infatti è lì a lottare con la Fiorentina, a temere la Lazio, a dover gestire il vantaggio su Roma e Milan (nella stessa situazione). Napoli, Inter e Atalanta sono in questo momento una spanna più su: per risultati (gli azzurri), per qualità del gioco (la Dea), per esperienza e gestione della pressione (Inzaghi e i suoi). Vi sembra poco? E' tutto.
E no, non si potrà chiedere all'infinito di credere in un progetto, ma è l'unica cosa che concretamente si possa fare nel qui e ora. Per due motivi. Il primo: Thiago non sarà mai messo in discussione da una dirigenza che ha scommesso (quasi) tutto su questa scelta tecnica. Il secondo: la Juve è esattamente dove immaginava di essere. Certo, magari con qualche punto in più, però a tre lunghezze dal quarto posto non si possono aprire crisi o scenari da brividi. Si è lì. E si è lì per lottare.
Di sicuro, qualcuno dovrà iniziare a rispondere alle promesse fatte in estate, quelle a mezzo stampa e quelle magari lasciate all'intuito dei molti. Era diventato un tormentone quel "saremo competitivi" di Thiago Motta a metà luglio, quando il mercato tardava a concretizzarsi e la Juve ne prendeva tre dal Norimberga, nel pieno dei sorrisi estivi. Lo è diventata, la Juventus, una squadra competitiva? Soprattutto negli scontri diretti, non ha mai dato l'impressione di essere superiore a nessuno. Al massimo è stata in grado di competere, appunto. Ma mai di superare.
Poi Giuntoli: la rosa - sì per sfortuna, sì per gli infortuni, sì per tutto quello che può prevedere l'applicazione feroce della legge di Murphy - non è mai stata realmente in grado di fronteggiare il cumulo di partite ed è andata in sofferenza al primo disegno avverso del destino. Cioè Bremer più Nico Gonzalez. Non è nemmeno Capodanno e siamo già a chiederci "cosa sarebbe stato se…". Eh, cosa sarebbe stato se qualcuno avesse parlato di anno zero, avesse predicato pazienza, avesse dato esatta dimensione del valore di questa squadra? Forse il tifoso non avrebbe accettato comunque. Ma avrebbe poi capito.
Commenti
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Abbiamo fatto 4 gol all'Inter. Il nostro scudetto Thiago Motta lo ha gia ' vinto