Calciomercato.com

  • Juvemania: Mou, ma quanto ti brucia?

    Juvemania: Mou, ma quanto ti brucia?

    • Stefano Discreti
    Da Del Piero a Dybala. 20 novembre 1996, 23 ottobre 2018. Sono passati oltre 20 anni dall’ultima (l’unica) vittoria della Juventus all’Old Trafford. Quel giorno fu decisivo un gol su calcio di rigore di Alessandro Del Piero, ieri sera il ruolo di man of the match invece è toccato a Paulo Dybala (all’epoca un infante), ancora a segno in questa Champions. Corsi e ricorsi vincenti della gloriosa casacca numero 10 juventina. 22 anni fa era la Juve fresca campione d’Europa in carica di Lippi (forse la più forte Vecchia Signora di sempre, insieme a quella di Platini e Trapattoni) che a brevissimo si sarebbe laureata inoltre anche campione del mondo in quel di Tokyo, dominando in lungo e largo nel mondo per almeno un triennio. Era l’armata bianconera a cui Sir Alex Ferguson si ispirò (dichiarandolo ripetutamente) negli anni successivi per fare grande i suoi Red Devils. Ieri sera è stata la Juve di Allegri, di Cristiano Ronaldo, di Dybala, di Chiellini, di Matuidi. Di tutti. Un’impressionante prova di forza, una dichiarazione manifesta a tutta l’Europa; quest’anno chi vuole vincere la Champions League deve vedersela con la squadra bianconera, forse in assoluto la favorita per il successo finale nel torneo. Non ci si può davvero nascondere. 
     
    E a Mourinho non restano che i ricordi... - Una corazzata quella juventina che per oltre un tempo ha dominato in casa del Manchester di Mourinho, umiliandolo, al quale non è rimasto a fine partita che affidarsi ai ricordi, al passato per smaltire la rabbia, la delusione, la frustrazione (brucia tanto, vero Mou?), la consapevolezza di aver intrapreso ormai la parabola discendente della carriera. Una lezione di gioco quella impartita ieri sera da Dybala & C. al povero Pogba, unico a provarci davvero fino in fondo per evitare la sconfitta. Erano anni che non si vedeva una Juve iniziare un girone di Champions League con questa imponenza, in maniera così determinata e convincente. 3 successi su 3 gare disputate, di cui 2 ottenuti sui difficilissimi campi di Valencia e Manchester, da sempre ostici alle squadre italiane. Ci troviamo sicuramente dinanzi alla Vecchia Signora più forte del post-Calciopoli, una squadra, una rosa, costruita per vincere in Europa. Finalmente. Mentre negli anni passati arrivare sino in fondo in Champions League era stato un grande merito per Allegri, quest’anno farlo sarà un obbligo. Lo sa benissimo anche lui che quest’anno infatti sembra aver messo da parte la tipica pavidità che ne ha contraddistinto i timidi approcci internazionali in questi anni. Ieri sera dopo il vantaggio di Dybala invece la squadra bianconera ha finalmente continuato ad attaccare e fare la partita, ovvero la giusta mentalità che da tanto, troppo, tempo non si vedeva in Europa. Molti proveranno a sminuire la forza di questo organico (come già fatto nel post Valencia) parlando di un Manchester in crisi, ma la verità è che questa squadra, la Juve, fa davvero paura agli avversari. Tolto l’inciampo di sabato scorso in campionato contro il Genoa, sino ad ora è stata una cavalcata senza precedenti. Persino Bonucci ieri sera è stato impeccabile meritandosi in pieno i complimenti di Mourinho a fine partita, insieme al compagno di reparto Chiellini. Unica nota stonata della serata gli insulti al tecnico portoghese da parte di grande parte della tifoseria bianconera presente a Manchester (impeccabile, meravigliosa e commovente sino a quel momento). Premesso che l’ex tecnico interista non è mai stato un mostro di simpatia continuo a pensare che la Juventus e i suoi tifosi abbiano l’obbligo di distinguersi sempre in positivo dalla massa, dal resto delle tifoserie alimentando e coltivando quel mito dello “Stile Juventus” che ahimè invece dopo la scomparsa degli Agnelli e con il dilagare della maleducazione sociale contemporanea sta andando sempre più a scomparire.

    @stefanodiscreti

     
     

    Altre Notizie