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    Juvemania: modulo Allegri, dentro i big con Morata e Coman, Giovinco rischia

    Juvemania: modulo Allegri, dentro i big con Morata e Coman, Giovinco rischia

    Direi di goderci Madama Settebellezze, evitando di gonfiare il petto come un qualsiasi Matamoro. Sette gol la Juve li ha segnati al Parma, non alla Lazio o al Malmoe tanto per rammentare che concentrazione e testa debbono andare già ai prossimi impegni. Il Parma ultimo in classifica non è sceso in campo. E la Roma (che più che un Toro ha matato un tenero vitello: se per quattro volte di fila avessi rifiutato di andare in tackle su un avversario che mi fintava da fermo, il mio allenatore a fine gara mi avrebbe appeso al muro dello spogliatoio ) è lì, a una incollatura. 

    BENVENUTO ALBERO DI NATALE - Quindi benvenuto (forse Allegri ci legge) “albero di Natale“ ma con contenuta esultanza. Certe vittorie sono pericolose. La penso come Platini: “Meglio sette vittorie per 1-0“. Qualche buona indicazione, tuttavia, è uscita. Per esempio l'applicazione di Padoin. Per esempio la “gamba“ di Romulo. E quel Pogba tornato a spingardare da fuori. La ritrovata vena-gol di Llorente. Le pistole fumanti di Morata. La qualità dello svizzero: una prestazione che probabilmente costerà a Marotta tre - quattrocento mila euro in più nel rinnovo del contratto. E poi Tevez, carico come una stufa: hanno  scomodato i “costa a costa“ di Messi e Maradona, per lo slalom di Carlitos. Ma la magia dell'Apache sull'ultimo difensore è uno sberleffo alla Omar Sivori. E a proposito di Silvan bianconeri: su una scala (da uno a dieci) l'assist scavetto in corsa di Coman è di una difficoltà tecnica da dieci pieno. 

    ALLEGRI FURBACCHIONE - Ci siamo quindi? Presto per dirlo. Allegri è un furbacchione. Il nuovo modulo gli consente, anche in mancanza di un vero trequartista, di impiegare contemporaneamente i quattro (Pogba, Pirlo, Vidal e Marchisio ) di centrocampo. L'ultimo soprattutto che, a mio parere, è il giocatore al quale Allegri proprio non vorrà mai rinunciare. Ma Allegri sta gestendo bene anche la concorrenza nello spogliatoio. Tutti hanno avuto la loro occasione: altre ne avranno. Specie i giovani, che come ho scritto, fanno simpatia. Specie se sono, come Morata e Coman, eccellenti

    A GENNAIO A RISCHIARE E' GIOVINCO - A gennaio non ci saranno rivoluzioni. A meno che il passaggio del turno in Europa (propizia la Dea) non solletichi qualche “pensiero stupendo“. L'unico, a mio avviso, a rischiare potrebbe essere Giovinco: al netto della jacovella sul rinnovo del contratto, questo Coman  potrebbe confinarlo a quinto nelle rotazioni. 

    FRA BALOTELLI E OVIDIO - Allegri finora non ha rinnegato Conte. Ma con pazienza sta lavorando per sbiadirne il ricordo. Sa che tre scudetti di fila sono un macigno con il quale sarà costretto, per molto, a confrontarsi. Ma sa anche che a Torino amano il bel gioco e soprattutto i risultati. Allegri è sulla buona strada. Anche perché Conte convocando Balotelli ha fatto un azzardo. Balo è abbondantemente fuori dal recinto calvinista del Ct. Per comportamenti extramoenia e per rendimento su campo. Il linguaggio del corpo di Balotelli è indicativo : il paragone – per dire – con Suarez (che pure non è ancora andato a segno col Barca) è imbarazzante. Fuori dai denti: Okaka e Gabbiadini meritavano la convocazione più di Balotelli. E visto che Conte non ha la vocazione della crocerossina, le ragioni della convocazione non sono presumibilmente tecniche o dettate dall'emergenza. La speranza è che Conte sappia dare a Bolotelli la scossa: per l'ex Milan questa convocazione è verosimilmente l'ultima spiaggia. 

    Dovesse fallire anche Conte ne risentirebbe. Il ricordo nel popolo bianconero si stempera ancora nel rimpianto. Ma Bolotelli (quello interista) è per la curva della Signora un nervo scoperto. Guai se il sospetto di un trattamento di favore, diventasse certezza. I grandi amori spesso svaniscono per dei particolari. Parafrasando uno che sul tema ha scritto a dismisura : “Amabo si potero, si non, invitus odero” . Amerò, se mi sarà possibile, altrimenti mio malgrado, odierò. Parole musica del sommo Ovidio.  

     

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