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    Juvemania: squadra 'gregaria' a punteggio pieno, ma non basta in Champions

    Juvemania: squadra 'gregaria' a punteggio pieno, ma non basta in Champions

    • Stefano Discreti
    Squadra che vince non si cambia (o quasi).
    Contro il Parma, Allegri conferma 10/11 della formazione che aveva vinto la settimana scorsa contro la Lazio senza soffrire.
    L’unica variante in partenza è l’inserimento di Cuadrado al posto di Cancelo sulla linea dei difensori.
    Ancora una volta confermati in panchina Dybala e Douglas Costa; potere ai gregari che alla fine si rivelano nuovamente decisivi.
    La partita nello svolgimento sembra però più assomigliare alla precedente trasferta, ovvero la vittoria sofferta in quel di Verona alla prima giornata.
    Juventus subito in vantaggio, gara che si mette rapidamente in discesa ma senza la precisa volontà di chiuderla in fretta e dando quindi la possibilità agli avversari di rientrare in partita (e questa volta solo) rischiando anche di andare sotto.
    Poi nel momento decisivo della sfida, la solita accelerata improvvisa, un cambio fondamentale dalla panchina e la pratica archiviata a proprio vantaggio.
    Siamo solo alla terza giornata, con le gambe ancora imballate, e per ora si può accettare questo tipo di (non) gioco. Avere 9 punti dopo 3 giornate è indubbiamente la cosa più importante di questo primo scorcio di stagione. L’unica che in fondo conta davvero.
     
    Juve B da Champions
     
    Quello che però viene lecito domandarsi è:
    “è giusto che la Juventus con l’enorme qualità e potenziale offensivo a disposizione si limiti esclusivamente sempre e solo al compitino? Per quanto tempo ancora si potrà accettare questa cosa senza farlo notare e senza il rischio di esser considerati irriconoscenti a manifestarlo?”
    Lo stesso Allegri, ieri sera, in conferenza stampa ha confermato quanto sosteniamo da mesi ovvero che la panchina della Juventus (la Juve B) lotterebbe tranquillamente per un posto in Champions League nel nostro campionato.
    Una qualità mostruosa, una rosa pazzesca in tutti i ruoli.
    Eppure il livello del gioco continua a latitare e il bomber di turno, che prima era Higuain e ora Ronaldo, si vede abbassare in maniera inesorabile la propria media goal rispetto agli standard a cui era abituato lontano da Torino. Solo un caso?
    Nel caso di Cristiano Ronaldo speriamo di si anzi siamo proprio convinti che presto il fenomeno portoghese, comprato principalmente per cambiare la mentalità europea della Vecchia Signora, comincerà a segnare anche in Italia.
    Certo, un gioco corale più offensivo e dove i piedi buoni non vengano lasciati inizialmente in panchina potrebbe aiutarlo, però è anche vero che Mandzukic in rosa, con tutte le dovute proporzioni del caso, è quello che più di tutti somiglia a Benzema, spalla ideale di Ronaldo in tutti questi anni.
    Super Mario nel frattempo è tornato ai livelli di due stagioni fa, giocatore decisivo e non solo ieri sera.
    Segna (secondo gol consecutivo come non capitava ormai da tempo), lotta, sgomita, regala assist importanti come in occasione del gol partita di Matuidi; giocatore davvero fondamentale soprattutto quando schierato al centro dell’attacco, il suo unico e vero ruolo.
    Nella partita di ieri, oltre ai due “gregari”  (Mandzukic & Matuidi) che hanno deciso la sfida, da segnalare il ritorno di Gervinho in Italia che per un’ora ha mandato ai matti la difesa della Juventus prima di esaurire la benzina, l’impressione costante che Szczesny non regali sicurezza al reparto (e in futuro questa cosa potrebbe pesare) e il nuovo ritardo di posizione di Bonucci in occasione del gol avversario come già era capitato contro il Chievo.
    A contorno di una serata non brillante, le prestazioni mediocri di Pjanic e Bernardeschi che hanno inciso in maniera notevole sulla qualità scadente del gioco bianconero.
    La differenza tra le rose del Parma e della Juventus sono abnormi eppure ieri sera per almeno 70’ non si sono viste.
    Il nostro, come sempre, non vuole esser un commento critico a prescindere per creare confusione e click ma uno stimolo a sfruttare al meglio l’enorme potenziale tecnico – tattico a disposizione della Vecchia Signora.
    Che questa Juventus alla fine riesca (quasi) sempre a vincere comunque la partita in Italia per l’enorme qualità della rosa non abbiamo dubbio alcuno.
    Quello, ed è il nostro cruccio più grande, di cui siamo certi però è che sino a che non si troverà una svolta tattica che dia un’impronta evidente al gioco bianconero (come successo ad esempio con il 4231 a Gennaio 2017) questo limitarsi al compitino non basterà per vincere in Europa, vero obiettivo dichiarato di stagione, anche avendo dalla propria parte il giocatore più forte al mondo.

    @stefanodiscreti

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