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Juvemania: in Champions bisogna osare di più. Il 'compitino' non basta, anche per Allegri
Come si fa a commentare una sconfitta del genere dopo aver dominato la partita per quasi 85 minuti?
In che modo si può raccontare la sfida a chi non ha avuto la possibilità di vederla?
Non si possono però dare le colpe solo alla sfortuna e al destino. L’alibi della competizione “maledetta” stavolta proprio non regge.
Se tra andata e ritorno, nonostante l’enorme mole di gioco prodotto, si sono realizzati solo 2 reti contro la difesa “sgangherata” del Manchester United è evidente che anche la Juventus ci ha messo del suo. E nemmeno poco. C’è voluto un super gol di Cristiano Ronaldo (mamma mia che giocatore!) per sbloccare la sfida.
Sfortuna a parte (soprattutto in occasione dei 2 pali colpiti) è evidente che alla Vecchia Signora manchi ancora qualcosa in termini di cinismo ma soprattutto mentalità offensiva in Europa.
Perché se in Italia si riesce comunque a mascherare questa “pecca”, in Champions certi errori si pagano malamente. Non dimentichiamo che già nella gara di andata si era rischiato di buttare via 2 punti.
Sconfitta indolore ma campanello d’allarme
Certo, diciamolo chiaramente, se devi perdere una partita in maniera beffarda meglio farlo adesso nel girone eliminatorio e con la qualificazione già ipotecata piuttosto che nella seconda parte del torneo nella fase da dentro o fuori. Una sconfitta di questo tipo, però, nonostante non pregiudichi in alcun modo la qualificazione futura della Juventus agli ottavi di finale, è comunque un campanello d’allarme. Brucia.
E non solo per la vendetta finale del “nemico” Mourinho (ancora fischiato e insultato in maniera non in linea con lo stile Juve) uscito in maniera provocatoria dal campo a fine gara,
ma perché vi sono certi comportamenti sbagliati che si ripetono quasi costantemente.
Le amnesie in fase difensiva di Bonucci (strepitoso invece in fase di impostazione), il solito cambio difensivo di Allegri ad arretrare il baricentro nel momento sbagliato, le incertezze sempre più frequenti di Szczesny (impietoso il confronto con il Buffon visto a Napoli..). Vi sono quindi dei segnali che si ripetono troppo spesso per far gridare alla sfortuna, al destino beffardo.
Doveva finire 2 o 3 reti a 0 per i bianconeri (e non ci sarebbe stato nulla da dire) ed invece siamo qui a commentare la prima sconfitta stagionale dei bianconeri dinanzi ad un Manchester United tutt’altro che entusiasmante. Anzi.
Mou, cambi giusti.
Mourinho ha azzeccato i cambi, Allegri no.
Forse la chiave della partita più semplice è proprio questa, anche se alcuni errori sotto porta, come il rigore in movimento sbagliato da Cuadrado, gridano davvero vendetta.
La Champions non sarà mai un torneo paragonabile al campionato. Mai. In Europa vince quasi sempre chi osa di più e non chi ha la miglior difesa.
E’ questa la trasformazione finale che si chiede ad Allegri.
D’altronde quest’anno al mister toscano non è chiesto solo di partecipare o di disputare una bella Champions. No, quest’anno gli si chiede (quasi impone) di vincere la coppa delle grandi orecchie perché la squadra ha tutto il necessario per essere una delle favorite in assoluto (se non la favorita principe). La dirigenza gli ha messo a disposizione una rosa davvero pazzesca e qualsiasi risultato diverso dalla vittoria finale potrebbe essere considerato un fallimento, salvo eccezioni. Proprio per questo, cambi come quello di Barzagli per De Sciglio in futuro saranno sempre meno tollerabili…