Juvemania. Scelte di mercato, formazione e cambi: la Juventus preferisce lo scudetto alla Champions
CHAMPIONS O SCUDETTO: LA JUVE HA GIA' DECISO
C'è chi si stupisce dell'1-1 fra Juventus e Copenaghen, che però non sorprende affatto chi scrive. Ma ve le ricordate le dichiarazioni di Agnelli, Marotta, Conte, Tevez durante l'estate? In sintesi: "L'obiettivo principale della stagione è lo scudetto, il terzo di fila, cosa mai successa in casa bianconera, a parte il quinquennio degli anni '30. Poi viene la Champions, che è un bel sogno, ma nulla di più". E ancora: avete presente le formazioni schierate da Conte contro Inter e Copenaghen? Con i nerazzurri giocano tutti i titolari, compresi gli acciaccati Vucinic e Barzagli. Contro i danesi Vucinic e Barzagli non giocano, e Asamoah viene rimpiazzato da Peluso. Scelte ben precise dunque: in campionato gioca la squadra più forte, in Champions si fa turnover. E poi i cambi, figli di un mercato che, escluso Tevez, non ha portato valide alternative in attacco e sulle fasce. In Danimarca, dalla panchina sono entrati De Ceglie, Giovinco e Isla. E in tre nomi abbiamo detto tutto. Perché stupirsi, quindi, di questo 1-1? La Juventus ha già scelto come obiettivo principale lo scudetto, per il quale ha una rosa più che competitiva. La Champions è un'altra storia, per questa rosa: sia Conte che la società lo sanno, e giustamente relegano la Champions nel cassetto dei sogni, non in quello degli obiettivi.
FERNANDO LLORENTEFernando Llorente sarà in ogni caso un grande affare per la Juventus, comunque vada. Se si affermerà in campo, tanto meglio. Se non lo farà, a gennaio o in estate frutterà comunque una buona plusvalenza alla società bianconera, essendo arrivato a Torino a costo zero. Prima della scadenza del suo contratto, l'Athletic Bilbao lo valutava 35 milioni di euro. Cifra sicuramente esagerata, ma volete che Real Madrid, Barcellona, Arsenal, Chelsea e Manchester City, tutte all'erta in caso di una possibile partenza dell'attaccante spagnolo dalla Juve, non siano disposte a spendere 10-15 milioni per acquistarlo, se davvero lo vogliono? E per le casse bianconere sarebbe oro colato.
LACINA TRAORE'
Il caso Lacina Traoré è la prova di come la Juventus sia tornata a essere un club ambito da molti calciatori, anche all'estero, diversamente da quanto avveniva anche solo un anno fa. A inizio mercato fu addirittura Zlatan Ibrahimovic, tramite un'intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport dal suo agente, Mino Raiola, a tentare un sondaggio presso Corso Galileo Ferraris. Ma senza successo: per gli attuali parametri juventini, l'ingaggio di Ibra è improponibile. Ora ci prova il gigante ivoriano Traoré (203 cm di altezza): l'intervista rilasciata dal suo agente a Tuttosport suona proprio come un'offerta ai bianconeri. In Russia comunque danno l'affare per fatto: se così sarà, per la Juventus potrebbe essere un acquisto interessante, perché il classe 1990 dell'Anzhi ha tecnica e fiuto del gol.
INTER-JUVENTUS: RIGORE SU VIDAL
Inter-Juventus 1-1: risultato giusto, niente da dire. Ma c'era un rigore per la Juventus, su Arturo Vidal. Il cileno dopo la gara ha ammesso che c'è stato un contatto fra il pallone e il suo braccio, poco prima che Saphir Taider lo affossasse in area nerazzurra. Tanto di cappello all'ammissione del guerriero, ma ovviamente non basta il contatto fra palla e mano (o braccio) per determinare un fallo di mani. Ci deve essere un altro requisito fondamentale: la volontarietà. Che in questo caso non c'è. Dalle immagini infatti si vede chiaramente che Vidal cerca di evitare il pallone e che è la sfera ad andare nella direzione del braccio del centrocampista bianconero, e non viceversa. Niente volontarietà, dunque, e quindi niente fallo. E quindi rigore, visto che un istante dopo Taider commette fallo in area sullo stesso Vidal. Ma il risultato è giusto, ripetiamo. Ci resta solo la curiosità di vedere cosa sarebbe successo a parti invertite...