Juvemania: un anno dopo la squalifica, anche la Uefa si accorge di Conte
Juve più debole dopo il mercato estivo? Juve più forte dopo il mercato estivo? Tutte chiacchiere di fine agosto-inizio settembre, destinate presto a svanire: la Juventus è sempre la Juventus, punto e basta. Sia che giochi a Rimini, sia che giochi al Bernabeu, l'obiettivo è sempre quello indicato dal presidentissimo Giampiero Boniperti: "Alla Juve vincere non è importante, è l'unica cosa che conta". Punto e basta.
Le parole di Antonio Conte? Crediamogli: niente di strumentale, solo l'emotiva esternazione di un tipo emotivo quale lui è: il dispiacere per aver perso due elementi ai quali era legato (Giaccherini e Matri, più il primo del secondo a dire la verità), ma che utilizzava con il contagocce. C'era soprattutto questo nelle sue parole.
Poi, è chiaro che Conte volesse anche qualche rinforzo in più. Come tutti del resto. E crediamo che anche Beppe Marotta, se avesse avuto il via libera da parte della proprietà, avrebbe volentieri regalato un altro campione al tecnico e ai tifosi. Ma la situazione attuale la conosciamo tutti: come indicato da Andrea Agnelli a inizio mercato, bisogna restare nei parametri della cosiddetta 'potenza di fuoco di 200 milioni' (per quanto riguarda il costo del personale tesserato, più gli ammortamenti).
E così è stato fatto, sapendo che già dal 2014, dopo tre stagioni nel nuovo stadio di proprietà e dopo due stagioni di Champions League, si potrà fare qualcosa in più.
Per ora, i tifosi bianconeri si devono rallegrare del fatto che la squadra stia rientrando gradualmente e in pianta stabile fra le grandi del calcio europeo, e del fatto che per la prima volta dopo tanti no (Aguero, Van Persie, Drogba, eccetera), un affermato e vincente campione di livello internazionale come Carlos Tevez abbia accettato di sposare con entusiasmo la causa bianconera.
Insieme a lui, che è stato il fiore all'occhiello del mercato Juve targato estate 2013, sono arrivati a Torino anche Angelo Ogbonna, che ha le potenzialità per diventare, parola di Conte, "uno fra i difensori più forti a livello internazionale", e Fernando Llorente, che al netto delle difficoltà che sta incontrando in questa fase di ambientamento, è pur sempre un giocatore che fa parte della rosa della Spagna campione d'Europa e del Mondo, e che, soprattutto, è arrivato a Torino a costo zero.
Per questi motivi, chi scrive ritiene che i campioni d'Italia escano comunque più forti dall'ultima campagna trasferimenti, anche per aver resistito alla tentazione di cedere i pezzi da novanta della rosa, vale a dire Vidal, Pogba, Marchisio e Chiellini. E anche per avere fra le mani, per il prossimo futuro, ben quattro fra i giovani migliori attaccanti del panorama italiano: Gabbiadini, Immobile, Zaza e Berardi.
Oggi Conte è a Nyon, al tradizionale incontro Uefa di inizio stagione fra gli allenatori dei club più importanti che parteciperanno alla Champions League ( UEFA Elite Club Coaches Forum). Lo scorso anno, complice la squalifica, il tecnico della Juventus non fu invitato dalla Federazione europea: si rallegri dunque Conte, visto che un anno dopo quel periodo travagliato ora siede con pieno merito accanto agli altri grandi allenatori europei.
E la sua Juve, dopo i due settimi posti del biennio precedente al suo arrivo, è tornata a fare la Juve, cioè a vincere, anche grazie al suo fondamentale contributo. E, siamo sicuri, vorrà farlo anche quest'anno.
Parola al campo dunque, da sempre il vero giudice di ogni campagna trasferimenti: come Conte sa benissimo, i titoli si vincono a maggio e non durante l'estate del mercato. Se poi non ci riuscirà, siamo sicuri che i tifosi bianconeri, dopo due anni di trionfi, se ne faranno una ragione, basta che tecnico e squadra ce le mettano tutta per tentare di vincere. E su questo non abbiamo dubbi.