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    Juvemania: e adesso chi lo ferma Thiago Motta? Questa Juventus non ha quasi difetti

    Juvemania: e adesso chi lo ferma Thiago Motta? Questa Juventus non ha quasi difetti

    • Cristiano Corbo
    E' un test di maturità superato, ed è una buona notizia che si espande per tutta la stagione: la Juventus è una squadra forte, di come ce ne sono poche. Perché nel suo dna non ha soltanto ritrovato il gene del gioco, ma sa ribaltare gli ostacoli, riscrivere destini già scritti, cambiare in corsa senza perdere l'identità. La partita di Lipsia segna un prima e un dopo, in questa stagione. E per due motivi: il primo riguarda il tema della "reazione", perché mai finora la Juve era andata in svantaggio e aveva dovuto affrontare così tante fatiche di Ercole; il secondo riguarda la centralità di alcuni singoli: Vlahovic è tornato grande nel momento di massimo bisogno, Kalulu è stato splendido con la pioggia e con il sole, Conceicao è stato necessario davanti al tentativo di muro tedesco. Ecco: Thiago può fare affidamento sulla solidità e sulla fantasia, ma soprattutto su un gruppo che non lo mette mai in discussione. 

    Serviva tempo per capire la direzione in cui stava andando questa Juventus, e il tempo è stato relativamente piccolo, per dirla alla Califano. Oggi è tutto molto più chiaro e lo è su tanti aspetti, a partire dalle richieste di Thiago e dall'esecuzione dei giocatori. La ricerca del risultato è tornata ossessiva, e non sfrutta le brutture del gioco. Questa squadra tiene palla così come tiene la testa altissima, rischiando spesso la giocata e altrettanto spesso di trovarsi scoperta in fase di ripartenza altrui. Poi rimedia. Recupera. Riscrive l'ordine delle sue priorità, ridando voce alla difesa. Alla fine, per forza e per volontà, ritorna a macinare gioco e occasioni. Spesso sfruttandole. 

    La sensazione, in attesa di ciò che arriverà da Bremer, ma anche un po' a prescindere, è che questa squadra sia dotata di tutto. Che non le manchi nulla. Ha una difesa importante, e che ha dimostrato di poter fare la differenza; ha un centrocampo interscambiabile, e ieri la partita di Fagioli ha dimostrato esattamente il perché del suo utilizzo; ha un attacco tornato a girare, pure senza la continuità necessaria degli esterni. E ha un gruppo totalmente schierato dalla parte dell'allenatore, per i motivi più disparati. Dove può arrivare, allora, l'ambizione? Possibile che un 3-2 in rimonta, in dieci, possa riscrivere già gli obiettivi della Juventus? 

    Mettiamola così: la vittoria in Germania non è servita soltanto per arrivare a 6 punti nella prima fase della Champions League. E' servita soprattutto a generare quella catena di certezze che può fare la differenza in campionato. I bianconeri ieri hanno avuto la prova definitiva: non importa quanto possa andare male, c'è sempre modo e spazio per ribaltare quella sfiga.

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