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    Juvemania: Del Piero e Vucinic, un passaggio di consegne impossibile

    Juvemania: Del Piero e Vucinic, un passaggio di consegne impossibile

    • Gianluca Minchiotti

     

    Alessandro Del Piero e Mirko Vucinic sono stati i grandi protagonisti del match di ieri sera contro il Milan.

    Il primo ha disputato probabilmente la sua ultima grande partita da titolare in maglia bianconera di fronte al pubblico di casa (visto il suo scarso utilizzo in campionato). Un gol, tanto impegno e tanto carisma, contro un avversario che ha segnato alcune fra le tappe più importanti della sua carriera. In pillole: nel 1993 lo volevano Milan e Juventus, lo comprò Giampiero Boniperti, che fece così l'ultimo grande regalo di mercato alla sua Juve; in carriera Del Piero ha segnato nove gol al Milan in partite ufficiali (7 in campionato e 2 in Coppa Italia), compresa la fantastica doppietta in Juventus-Milan 4-1, Serie A (e scudetto) 1997-98; al Milan (nel Trofeo Berlusconi 1999) segnò il suo primo gol dopo il rientro dal gravissimo infortunio del novembre 1998; contro il Milan fece la rovesciata-assist per il gol di testa di Trezeguet, scudetto 2004-05; al Milan è legata una delle sconfitte più amare della carriera di Alex, la finale di Champions League persa a Manchester (ma il Capitano il suo rigore lo mise a segno); al Milan è stato avvicinato parecchie volte in chiave mercato ("E' il mio più grande rammarico, ho avuto la possibilità di portarlo al Milan, ma non l'ho sfruttata", ha spiegato anche di recente l'ad rossonero Adriano Galliani).

    Anche Mirko Vucinic quando vede rossonero va a nozze: il montenegrino, in carriera, ha già rifilato sei gol ai rossoneri. Oltre a quello di ieri, ne ha segnato uno ai tempi del Lecce (2004-2005, Lecce-Milan 2-2) e quattro con la Roma (2007-2008, Milan-Roma 0-1; 2007-2008, Roma-Milan 2-1 e 2008-2009, Roma-Milan 2-2). Come si vede, i rossoneri non sono mai riusciti a vincere quando, nella squadra avversaria, Vucinic è andato a segno. E anche l'attaccante montenegrino in passato è stato fra gli obiettivi di mercato del Milan.

    Ora, la domanda è: la gara di ieri può essere considerata come un ideale passaggio di consegne fra Alex e Mirko? A parere di chi scrive, no. Troppo diversi i due. Se entrambi hanno classe, non c'è dubbio che Del Piero, nella sua carriera, abbia dimostrato, fin dalla giovane età, una continuità, una tranquillità, una tenuta mentale e una calma che Vucinic, finora, non ha assolutamente dimostrato di avere. Un episodio emblematico di quanto detto è accaduto proprio nel match di ieri sera: dopo il fallo (da espulsione) subito da Aquilani, Vucinic per qualche minuto ha quasi perso la testa, rischiando grosso in proteste reiterate verso l'arbitro Orsato. Nemmeno Antonio Conte, dalla panchina, è riuscito a calmarlo, anzi è stato a sua volta travolto da Vucinic, che nell'occasione si è rivolto al suo allenatore dicendogli: "Lasciami stare". E' stato proprio Del Piero, che in carriera mai abbiamo visto reagire in quel modo a un'ingiustizia subita, neanche da giovane (e comunque Vucinic non è più un 'giovane'), a calmare il compagno e ad allontanarlo dal direttore di gara, prima che la situazione degenerasse.

    Intendiamoci, Vucinic è sicuramente l'attaccante di maggior classe (Del Piero a parte) della Juventus attuale, ma pensare che possa essere lui a prendere definitivamente il posto (in campo e nel cuore dei tifosi) di Alex, sembra un po' troppo. Mirko sarà sicuramente un giocatore importante per la Juve dei prossimi anni, ma il nuovo Alex (se mai ce ne sarà uno) lo dobbiamo ancora trovare.

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