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    Juvemania: con un'alternativa a Vlahovic, Motta sarebbe primo. Gli errori pesano in tutti i pareggi

    Juvemania: con un'alternativa a Vlahovic, Motta sarebbe primo. Gli errori pesano in tutti i pareggi

    • Cristiano Corbo
    Se c'è Vlahovic, tutto il resto scompare. E per "tutto il resto" intendiamo proprio "tutto il resto" rispetto a DV9. Cioè: il tema della superficialità, il tema della pochezza sotto porta, il fatto che questa squadra sia forse ancora troppo acerba per determinate altezze. Si avrebbe un'incredibile mole di gioco, tante occasioni sparse, e la necessità fortissima di un finalizzatore. Ecco, se la mettiamo così, aggiungiamo allora pure una provocazione: con un'alternativa a Vlahovic, la Juventus avrebbe potuto vincerle tutte. Ma proprio tutte. Perché bastava soltanto metterla dentro, senza paura. 

    No, non dimentichiamo quanto abbia fatto Dusan finora, e quanto sia stato impattante e determinante. Sette gol totali, cinque in campionato, terzo marcatore assoluto della Serie A in questa stagione. Tanta roba. Altrettanta roba però se l'è divorata, tra Empoli e Roma, passando per questa beffa chiamata Cagliari. E sarà pur vero che non tutte le ciambelle escono con il buco, ma il centravanti della Juventus un pertugio dovrebbe spesso trovarlo, specie se è a due passi dalla porta, col pallone che rotola sul piede forte. Comunque, come dice Thiago: capita. E capiterà ancora. 

    La rabbia però di tutto l'ambiente non svanisce, in particolare ora che tutti i nodi iniziano a venire al pettine. Persino quelli di un mercato così (e giustamente) incensato. L'infortunio di Bremer dimostra come un altro centrale avrebbe fatto comodo - o magari tenere uno tra Rugani e Djalò? -, lo stop di Nico lascia ancor più scoperta la casella di nove alternativo. Motta non vuole "vice", ma qualcuno da buttare dentro nei momenti complicati non è che l'avrebbe disprezzato. O magari un altro esterno, con licenza di stare al posto di DV9. Anzi: se avesse avuto un profilo del genere sin da subito, l'avrebbe inserito pure in pianta stabile, almeno in certe notti. E avrebbe molto probabilmente portato in dote qualche punto.

    "Se" e "ma", certamente poco costruttivi, ma che galleggiano tra mille ragionamenti dopo una giornata apparentemente in discesa e che invece nascondeva un curvone all'ultimo chilometro, puntualmente finito con una sbandata. A meno tre dal Napoli, e senza nemmeno Conceicao a sparigliare le carte per la prossima partita, la salita della Juve si fa inevitabilmente più ripida. Un peccato enorme: se Vlahovic avesse segnato le due occasioni più semplici sul suo mancino, parleremmo di un miracolo in atto alla Continassa.

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