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    Juvemania:| Addio Gigi Del Neri

    Juvemania:| Addio Gigi Del Neri

    Nonostante la vittoria sul Brescia, Del Neri ha le ore contate. Anzi: le giornate contate. Mancano soltanto otto giornate alla fine della stagione, e anche se la Juventus dovesse conquistare la qualificazione in Champions League (cosa difficilissima), il tecnico verrà rispedito al mittente. Prima erano soltanto sensazioni. Dopo la gara di ieri all'Olimpico sono ormai certezze. E' bastato guardare il comportamento dell'allenatore di Aquileia contro le rondinelle: sempre in piedi, compassato, quasi spento, nascosto nel suo angolino, appoggiato alla sbarra di metallo. Quasi come se volesse restare in qualche modo ancorato alla sua panchina. Quasi un gesto di affetto malinconico nei confronti di quella che per otto mesi è stata la sua coperta di Linus. Una sorta di addio anticipato. Ma non è solo questo a saltare all'occhio e a confermare i rumors di licenziamento a fine stagione. Basta guardare la prestazione generale di un squadra molle e annebbiata contro un modesto Brescia e fare attenzione alle dichiarazioni post-partita.

    Il gol di Del Piero, insieme al conclusione al volo di Krasic, è stata l'unica nota lieta in un pomeriggio che la Juve ha vissuto sul filo della tensione. Un piccolo Brescia l'ha tenuta sulle corde anche nel finale, nonostante un finale giocato in inferiorità numerica, senza che Del Neri riuscisse a dare una scossa. Non solo. Negli spogliatoi il tecnico di Aquileia ha commentato così la prestazione del capitano: 'Del Piero si è ritrovato'. Pronta la risposta di Alex: 'Veramente non mi sono mai sentito perso. Sono molto sereno, sto bene, ma guardando troppo al passato si rischia di perdere di vista i nostri obiettivi'. Secco, conciso ma con un pizzico di rancore. La squadra, in campo, ha dimostrato di navigare a vista, senza più comandante, ormai ammutinato. Quasi come se Buffon & Co. potessero  andare avanti anche da soli, senza Del Neri alla guida che ormai non sa più che pesci pigliare. Il suo atteggiamento durante i 90 minuti ne sono la dimostrazione. Quello della squadra in campo pure.

    E così a giugno si ripartirà, per l'ennesima volta, da zero. Almeno dal punto di vista tecnico. Per quanto riguarda il mettere a punto la rosa, si spera che Beppe Marotta faccia vedere di che pasta è fatto visto che non dovrà più tenere conto dei 'consigli' delneriani. Ora Andrea Agnelli ha un compito ancora più arduo. Azzeccare l'acquisto più difficile: quello del nuovo 'traghettatore', sperando non sia un Caronte qualsiasi capace di trascinare nuovamente i bianconeri all'inferno, ma che diventi un allenatore in grado di riscrivere la storia bianconera del dopo-calcioopli. Qualcuno in grado di riportare in alto la Juve. Giusto per cambiare un po', visto che negli ultimi anni le scelte sbagliate superano di gran lunga quelle azzeccate. Proprio in quel senso si spera che l'anno prossimo sia veramente l'anno zero. L'unico anno zero auspicabile per i tifosi e per chi ha la Signora nel cuore.

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