Del Piero show:| Punge Totti e Del Neri
Alex punge Del Neri: "Ma ora guardo avanti, sarò alla Juve anche la prossima stagione".
Del Piero: "Io ritrovato? Veramente non mi ero mai perso".
In 18 stagioni di Juve, Alessandro Del Piero ha vissuto tante giornate perfette. Gliene mancava una, in questa annata orribile: è arrivata ieri. Dopo 5 panchine di fila, la seconda partita da uomo in più. Dopo due mesi di astinenza, una rete da tre punti, un capolavoro assoluto. Dopo 87' da leader lucido e incisivo di una squadra ancora smarrita, la standing ovation del 'suo' stadio.
Poi, non pago, ha stravinto anche in sala stampa. Ci hanno provato tutti a stuzzicarlo sul rinnovo che lui firmerebbe in bianco ma che tarda e sui rapporti con Del Neri che lo ha rimesso titolare soltanto quando non ha potuto farne a meno. Niente da fare. Nessuna polemica. Si vedeva lontano chilometri che godeva ma lui, calmo e serenissimo, ha dispensato solo frasi politicamente correttissime, da capitano di una squadra che sta cercando di uscire dal tunnel. Una stoccata, però, proprio non è riuscito a evitarla. È stato quando in tv gli hanno riferito che il suo allenatore lo aveva appena definito "un giocatore ritrovato". Lui ha ribattuto gelido: "Veramente, non mi sembra di essermi mai perso". Poi, visto che lo sollecitavano anche su Totti, già che c'era ha raddoppiato: "Perché Francesco ha fatto più di gol di me in serie A? Magari ne parliamo quando avrà segnato più di me in assoluto".
Eccolo, il carattere del campione. Della 'bandiera' rimessa in discussione dai risultati e dalle scelte tecniche. Del Neri, nell'ultimo mese, gli aveva negato l'Inter e il Milan, le partite più fascinose. Gli aveva preferito Toni e, contro Cagliari e Bologna, persino l'inguardabile Martinez. Nel frattempo, dal suo sito Del Piero aveva lanciato il messaggio d'amore preso non benissimo dalla società: "Sarà il mio ultimo contratto, sono pronto a firmarlo in bianco". Era il 25 febbraio, vigilia del disastroso Juve-Bologna 0-2. Per rivedere il campo dal 1', ha dovuto aspettare Cesena, due sabati fa: miglior bianconero, di gran lunga. Assist, sciccherie varie e pure tanta legna. Ieri, la conferma. Un gol di classe pura, con dominio completo dei due piedi, sprint da ventenne e coordinazione mirabile. Palloni d'oro non sfruttati dalla sciagurata compagnia. Efficaci rientri in copertura. Di tutto e di più. Compreso l'esultanza rabbiosa dopo il 2-1, l'abbraccio con Buffon, salito a centrocampo per prendersi la fascia, la gente in piedi a osannarlo.
"Rivincita? Una risposta a qualcuno? Macché - ha tagliato corto lui -. Soltanto una grande felicità. Soltanto il piacere di segnare e di vincere partite importanti come questa. È un momento delicatissimo, ne possiamo uscire seguendo la strada che abbiamo intrapreso già a Cesena: massimo impegno, voglia di lottare". Prima di sedersi in panchina a incitare i compagni nel finale ha dato il 'cinque' a Del Neri: "Non guardo indietro, solo avanti: sto bene, ho la testa sgombra. Chiaramente, avrei voluto giocare di più, ma quando fai parte di un gruppo di lavoro devi accettare le scelte di chi decide". Adesso, dopo essersi ripreso la Juve, non gli resta che aspettare. Fiducioso. "Sul contratto quel che avevo da dire l'ho detto. La mia priorità è il campo, far bene fino a maggio, arrivare più un alto possibile". E poi? "Poi, sarò felicissimo di vestire ancora questa maglia l'anno prossimo. Non vedo altre soluzioni: le mie parole e quelle del presidente sono state chiare già mesi fa".