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    #JUVE6LEGGENDA - Il pagellone

    #JUVE6LEGGENDA - Il pagellone

    • Nicola Balice
    Stagione entusiasmante per la Juve, ed il meglio si spera debba ancora venire. Provando ad isolare quanto fatto in campionato, emerge il cambiamento nella scala di rendimento per questo sesto leggendario scudetto: un tricolore che non si può più identificare come uno dell'era BBC, ma piuttosto come quello delle quattro-cinque-sei stelle da centrocampo in su. Rotazione continua dietro e qualche gol in più del solito, nonostante la difesa bianconera rimanga la meno battuta del campionato. Devastanti davanti senza aver bisogno di andare al circo. Ed un Allegri mai così forte e determinante. Queste le pagelle del percorso in campionato della Juve.
     

    ALLEGRI 10 – Massimo dei voti. Perché ha saputo cambiare, ricambiare e cambiare ancora. Ha saputo realmente distinguere questioni di campo da quelle extra, come il suo futuro. Ha saputo ribaltare problemi di spogliatoio per diventare ancor più padrone della squadra. Ha saputo anche accettare di lasciare per strada punti già accumulati pur di arrivare al massimo nelle notti decisive in altre competizioni. Passando dal campionato, ha disegnato una stagione capolavoro. Per la lode, aspettiamo Cardiff.

     

    HIGUAIN 9.5 – Se si guarda al campionato, il ruolo avuto da Gonzalo Higuain è stato devastante. 24 gol sono un bottino che da tempo non raccoglieva nessuno, è venuto alla Juve per vincere, con Coppa Italia e scudetto ha cominciato a farlo. E il tassametro corre: quello dei gol, quello dei trofei.

     

    DYBALA 9 – Si guardano i numeri e si può quasi pensare ad un passo indietro di Dybala, invece nonostante l'infortunio ed un ruolo più lontano dalla porta, questa è stata la stagione della definitiva consacrazione anche a livello mondiale. Confermarsi è sempre più difficile, l'ha fatto anche in campionato.

    KHEDIRA 9 – Erano anni che si aspettava un Sami Khedira così. Subito decisivo con due gol in due giornate, fino allo stop subito nel ritorno col Monaco ha saputo gestirsi comandando il centrocampo bianconero e compiendo un ulteriore salto di qualità con la svolta al 4-2-3-1. Se c'è da andare ai 30 all'ora, lui va a 31. Se c'è da andare a 100 all'ora, lui va a 101. Recuperato, fenomeno.

    MANDZUKIC 9 – Falsa partenza. Poi c'è stato bisogno di lui in assenza di Dybala e con Higuain in fase di appannamento: i suoi gol in autunno sono stati fondamentali. E quello che ha fatto partita dopo partita da esterno sinistro lo rendono uno dei simboli di questo sesto scudetto di fila, giusto che contro il Crotone sia stato lui a dare il via alle danze.

     

    BUFFON 8.5 – Un paio di incertezze a inizio stagione, poi un capolavoro dopo l'altro tra Champions e campionato. Nei momenti di difficoltà ha aiutato la Juve a limitare i danni, leggenda vivente a 39 continua a migliorare più che a invecchiare: unico nel suo saper fare magari lo spettatore per poi farsi trovare pronto quando serve. È in Europa però che ha fatto il fenomeno.

    PJANIC 8.5 – Una prima parte di stagione trascorsa alla ricerca della posizione ma risultando decisivo con gol e assist, una seconda parte di stagione a dettare i tempi del gioco bianconero completando l'evoluzione da eterno incompiuto a campione vero.

    ALEX SANDRO 8 – Per continuità di rendimento e crescita anche in fase di non possesso, è probabilmente stato lui il miglior difensore della stagione nonostante qualche passaggio a vuoto su palle vaganti pagati poi con gol subiti.

    CUADRADO 8 – Solo due gol segnati, ma sei punti pesantissimi contro Sampdoria e soprattutto Inter. Prima del recente calo, anche per non dover più rinunciare a lui Allegri è poi passato al 4-2-3-1 che ha segnato la svolta stagionale. La miglior stagione della sua carriera, pur calando in termini di gol e assist.

     

    BARZAGLI 7.5 – Ogni anno si teme possa essere quello del declino, invece ha saputo confermarsi ad alti livelli riciclandosi se necessario terzino. La difesa a tre ha abdicato di fatto a Firenze, lui assolutamente no.

    BONUCCI 7.5 – Non è stata la sua stagione migliore, ma con tutto quello che è successo dentro e fuori dal campo vederlo sempre pronto alla battaglia è la conferma ulteriore del calciatore totale che sia diventato, recentemente nominato miglior difensore al mondo non a caso. Qualche incertezza in più degli anni passati, ma anche gol pesantissimi come contro Napoli o Udinese.

    CHIELLINI 7.5 – Insuperabile in Champions, ha spesso rifiatato negli ultimi tempi in campionato dove ha collezionato appena 21 presenze. Una gestione che gli è servita parecchio, fondamentale soprattutto nel girone d'andata con la Juve che ha segnato il solco sulle avversarie.

     

    ASAMOAH 7 – Erede di Evra da gennaio in poi, ha sulla coscienza un paio di blackout gravissimi in stagione (vedi ko di San Siro con l'Inter) ma da quando è passato al ruolo di terzino sinistro non ha praticamente fatto mai rimpiangere Alex Sandro ogni volta che è stato gettato nella mischia.

    BENATIA 7 – Quando chiamato in causa ha sempre risposto presente, nonostante qualche difficoltà inevitabile del dover alternare partite da spettatore ad altre da protagonista in campo. Dominante a inizio stagione, l'infortunio a San Siro lo ha fatto scivolare nelle gerarchie al suo rientro.

    MARCHISIO 7 – Decisivo al rientro dall'infortunio, quando ha saputo fornire le migliori prestazioni in un momento delicato della stagione, prendendo per mano una Juve a tratti in vera difficoltà. Complicati gli ultimi mesi.

    RUGANI 7 – Anche in questa stagione è partito in fondo alle gerarchie di Allegri, a un certo punto è sembrato quasi insostituibile. Poi è tornato a rivestire il ruolo di alternativa di lusso, facendosi sempre trovare pronto quando necessario fino al recente infortunio.

     

    DANI ALVES 6.5 – In campionato ha patito parecchio un calcio come quello italiano che non ti permette troppa leggerezza, in crescita anche in questa competizione dopo il rientro dall'infortunio. Ma il suo terreno è un altro...

    LICHTSTEINER 6.5 – Di fatto in campionato il titolare sulla destra è stato lui, fornendo il suo contributo da professionista esemplare anche nei primi mesi che lo vedevano fuori dalla lista Champions. Per mille motivi, in calo rispetto alle passate stagioni, ma sempre affidabile. Ed anche per lui sono sei Scudetti in sei anni di Juve.

    NETO 6.5 – Titolare aggiunto più che semplice riserva di Buffon, su questo scudetto ci sono anche le sue mani con ben otto presenze ed appena due gol subiti.

    RINCON 6.5 – Si è visto poco, quando chiamato in causa ha sempre fatto il suo.

    STURARO 6.5 – Tra novembre e dicembre è stato importantissimo, portando dinamismo a un centrocampo che boccheggiava. Ha fatto quel che poteva una volta diventato il vice-Mandzukic, rendendosi sempre utile.

    EVRA 6 – Mezza stagione, con appena 249 minuti in campionato. In questo scudetto, una comparsa o poco più.

    HERNANES 6 – Prima della partenza alla volta della Cina ha saputo fornire un suo prezioso contributo, scavalcando Lemina nel ruolo di vice Marchisio. Dieci presenze ed un gol per lui.

    LEMINA 6 – Sufficienza meritata con le prime giornate di campionato, quando sembrava all'improvviso quasi insostituibile. Poi si è perso, prima di riscoprirsi uomo gol nella serata dello scudetto.

    PJACA 6 – Bene, benissimo a inizio stagione giocando spezzoni da predestinato. Il primo infortunio lo ha bloccato sul più bello, dopo non si è mai realmente ritrovato con la sola notte magica di Oporto, fino al definitivo ko. Da rivedere l'anno prossimo.

    KEAN ng - Il giocatore più giovane della storia della Juve, primo Millennial in Champions. Un segnale per il futuro, ma anche un amuleto in alcune circostanze.

    MANDRAGORA ng – Un gettone contro il suo Genoa.


    @NicolaBalice

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