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    Juve, Vlahovic non segna più. E così complica anche il mercato: 90 milioni...

    Juve, Vlahovic non segna più. E così complica anche il mercato: 90 milioni...

    • Nicola Balice, inviato a Lisbona
    E anche il muro dei mille minuti senza gol su azione è stato abbattuto. Ora sono 1038 i minuti a digiuno per Dusan Vlahovic, che in mezzo ha trovato solo il rigore sporco segnato contro il Friburgo (comunque 463 minuti fa...). Il tema è sempre lo stesso, il contatore si aggiorna di partita in partita, il problema si complica. Perché è un problema quello del gol, di tutta la Juve e dell'attacco bianconero in particolare, ma soprattutto di Vlahovic. Non segna più, non tira praticamente mai, non riesce a trasformarsi in sponda preziosa per i compagni. Cresce la frustrazione, nonostante la difesa d'ufficio di Max Allegri e del resto della squadra. Ecco, Allegri: sul banco degli imputati per il caso Vlahovic c'è anche lui, è praticamente spaccato a metà il popolo bianconero tra chi pensa che sia Dusan il responsabile della propria crisi e chi invece individua nell'allenatore il colpevole per averlo così disinnescato.

    IL MERCATO – Intanto il tempo passa e l'involuzione di rendimento prosegue, il tempo passa e Vlahovic sembra lontano parente di quel giocatore su cui la Juve aveva puntato tutto per voltare pagina. Conque mesi dopo l'addio di Cristiano Ronaldo, cinque mesi prima dell'addio di Paulo Dybala: il nuovo corso bianconero doveva ruotare tutto attorno a Vlahovic. Oltre che a Max Allegri. E invece, la separazione continua a concretizzarsi come ipotesi possibile già al termine di questa stagione, d'altronde era stata presa in seria considerazione addirittura lo scorso gennaio. Fissato il prezzo in tempi non sospetti, da quota 90 milioni in su la Juve si siederà a parlare con chiunque decida di puntare su Vlahovic. Contatti e non solo sondaggi sono andati in scena già negli scorsi mesi, il mercato dei centravanti è sempre attivo, ma se a gennaio è stata la pubalgia a congelare l'interesse dei club di Premier (United su tutti), per giugno la corsa è pronta a riaccendersi con il Bayern Monaco pronto a scalare posizioni. Ma questa fase, prolungata, troppo prolungata, di crisi rischia di complicare un po' tutto, quantomeno una posizione di forza attorno a quella valutazione fissata da tempo e sotto la quale comunque la Juve non vorrà scendere. Tempo al tempo, prima c'è una stagione ancora ricca di impegni e obiettivi, prima c'è da capire se effettivamente la Juve dovrà rinunciare alla Champions e con essa ad almeno un big dell'attuale rosa.

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