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Sporting-Juve, le pagelle di CM: bomber Rabiot, muro Bremer. Vlahovic, è crisi infinita!
Sporting Lisbona
Adan 5,5: resta a guardare sulla carambola che porta al gol della Juve.
Diomande 6,5: sale di livello, ci mette fisico e personalità, l'errore dell'andata è cancellato.
Coates 6,5: perde il duello con Rabiot nel flipper che porta al vantaggio bianconero, però si mette in tasca Vlahovic per tutto il resto della partita. Le palle per il 2-1 però le sciupa lui.
Gonçalo Inacio 6: dalla sua parte spunta Di Maria, serve sempre il massimo dell'attenzione. Steso sull'azione del gol della Juve (36' st Matheus Reis sv) Ricardo Esgaio 6: copre le spalle ad Edwards e limita le sfuriate di Chiesa.
Ugarte 7: più rapido di tutti nel piombarsi sul pallone respinto così così da Alex Sandro che costringe Rabiot all'intervento da rigore. Non è l'unica volta in cui arriva prima, è praticamente ovunque.
Morita 6: centrocampista completo, taglia e cuce, sa sempre cosa deve fare.
Nuno Santos 5,5: freno a mano tirato, ma non riesce comunque a tenere Cuadrado (42' st Arthur Gomes sv).
Edwards 7: quando si accende sa far male, l'azione che porta poi al rigore (trasformato sempre da lui) è devastante. Trincao 5,5: sfarfalla un po' di qua e un po' di là, non è il punto di riferimento che servirebbe (36' st Youssef Chermiti sv).
Pedro Gonçalves 5: anche lui appare un po' troppo leggero, è da altre parti che lo Sporting si rende pericoloso. E poi stende Gonçalo Inacio lasciando sgombra la zona che porta all'assist sporco della coppia Danilo-Alex Sandro per Rabiot.
All. Amorim 6: non si lascia abbattere dalla rete di Rabiot che manda avanti la Juve di due lunghezze, sembra poter ribaltare tutto ma nel secondo tempo le energie svaniscono.
Juventus
Szczesny 6: vederlo in porta è già una bella notizia,.
Cuadrado 6,5: tiene alta la tensione, un paio di interventi provvidenziali, anche di pura foga che aiutano a svegliare una Juve stordita.
Danilo 6: per poco procura un'autorete, appena dopo arriva il rigore. Inizia a perdere brillantezza, forse è stato spremuto troppo.
Bremer 6,5: il migliore là dietro, ripulisce tutto quello che può. Poi si arrende e chiede il cambio (26' st Gatti 6: il gol dell'andata pesa come un macigno in questa qualificazione)
Alex Sandro 5: ci mette la pancia e la palla finisce su Rabiot per il gol dello 0-1, ci mette la testa e la palla finisce da Ugarte che si procura il rigore. Dopo che Edwards aveva fatto fuoco e fiamme nell'uno contro uno. In difficoltà, come spesso accade, soprattutto da terzino. Rabiot 6,5: il gol è pesante, è importante, è il numero 11 della sua stagione. Il fallo da rigore è un errore almeno altrettanto pesante, importante. Ma la Juve passa il turno e alla fine pesa di più il gol.
Locatelli 6,5: ce la mette tutta, spesso non basta. Però senza di lui, la Juve non potrebbe reggere l'urto dello Sporting.
Miretti 6: troppo leggero, le grandi aspettative iniziali hanno lasciato il posto a mesi al di sotto di ciò che potrebbe o dovrebbe fare. Ma lotta come un leone nei momenti di difficoltà, con questo carattere può di nuovo ritagliarsi un posto importante (26' st Pogba 6: spezzone importante in una partita vera, decisiva. Si mette al servizio della squadra). Di Maria 6: almeno ci prova, punta l'uomo, tenta il tiro, si procura dei corner. Non è molto, ma è tutto quello che crea il tridente.
Vlahovic 4,5: non pervenuto, ancora una volta. In difficoltà pure se c'è da difendere palla, nella ripresa ha pure due palloni da scagliare in portare in un modo o nell'altro ma li spreca. Sfondato abbondantemente pure il muro dei 1000 minuti senza gol su azione... (26' st Milik 6: rispetto a Vlahovic almeno riesce a dialogare con la squadra).
Chiesa 5,5: non riesce a innescare tutta la sua potenza, gira a vuoto e spara a salve (32' st Kostic sv).
All. Allegri 6: propone il tridente, propone la difesa a quattro. Ma lo Sporting ne ha di più sotto ogni punto di vista. E davanti la Juve continua a non creare occasioni da gol pulite, gli attaccanti continuano a non rendersi pericolosi. Ancora una volta, quando subisce gol poi non riesce a vincere, ma in questa occasione va bene così.