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Juve, Vlahovic e Milik regalano una vittoria 'allegriana' tra i fischi, ma i bianconeri sono scialbi
IL CAPOLAVORO DI DUSAN. La Juventus non ha ripetuto il primo tempo della partita con la Roma, ma Vlahovic sì e questo è bastato ai bianconeri, in certi momenti fischiati dallo Stadium, per arrivare all’intervallo con un gol di vantaggio, il gol capolavoro di Dusan, identico, ma forse ancora più bello, a quello rifilato a Rui Patricio. Stessa punizione, più o meno nella stessa posizione, lo sguardo cattivo del serbo, l’interno collo sinistro che ha superato la barriera interamente in stacco e poi è calato giù, quasi all’incrocio, dove Dragowski per metterci le mani avrebbe avuto bisogno delle ali. Lo sapeva, o quanto meno lo immaginava, il portiere dello Spezia che Vlahovic gliel’avrebbe messa lì, negli anni comuni di Firenze si sfidavano di continuo sulle punizioni, e sapeva pure che non ci sarebbe mai arrivato. Dal campionato 2004-05, il serbo è il quarto giocatore della Juve a segnare su punizione diretta in due gare di fila. La compagnia è di prestigio: Pjanic, Pirlo e Del Piero.
SENZA GIOCO. La Juve ha segnato dopo 9 minuti e da quel momento ha quasi abbandonato la partita. Con un errore dietro l’altro, un atteggiamento morbido, una corsa pigra e un gioco involuto, ha tenuto in partita lo Spezia che Gotti aveva preparato per una lunga resistenza e che ora avrebbe dovuto cambiare registro. Nella Juve sbagliavano tutti, Cuadrado più degli altri, ma anche Rabiot, anche Kean, anche Miretti, che era stato bravo a recuperare la palla per la punizione decisiva, causata poi da un intervento di Reca su Caudrado. Per Vlahovic, zero palloni, né dall’esterno, né dall’interno: come una Ferrari chiusa nel box. Paredes, arrivato in tribuna poco dopo l’inizio della gara, si sarà spaventato? Lo Spezia cercava con le sue armi di avvicinarsi a Szczesny, ma di pericoli seri non ne ha portati, così l’esordio in A di Gatti è trascorso con una certa serenità. Su un angolo, il portiere polacco è uscito male e caduto peggio: la caviglia si è piegata, fuori in barella e dentro Perin nel finale del primo tempo.
CON DI MARIA E KOSTIC. Era così poco, così scadente, così prevedibile il gioco della Juve che Allegri ha fatto molto presto i cambi più attesi dai tifosi juventini. Dopo 9' del secondo tempo, dentro Di Maria (accolto da un boato) e Kostic al posto dei peggiori in campo, Cuadrado e Kean. La risposta di Gotti è stata una spinta in avanti, con Agudelo e Strelec per Kovalenko e Gyasi, uscito furibondo dal campo. La qualità individuale messa in mostra dalle due nuove ali della Juventus non ha però alzato la
qualità collettiva. Prima di chiuderla nei minuti di recupero, in tutta la ripresa i bianconeri hanno prodotto appena due occasioni, la prima ancora con Vlahovic, colpo di testa parato con mani e coscia da Dragowski sulla linea di porta, e con un contropiede concluso con un tiro oltre la traversa da Danilo.
IL COLPO DI MILIK. Lo Spezia ci ha provato con i suoi giovani, ma Perin non ha mai tremato. Ormai sbilanciata alla ricerca del pareggio, la squadra di Gotti ha lasciato spazio per l’ultimo guizzo della Juve: una giocata stupenda di Miretti, rifinita con un cross perfetto, ha permesso a Milik, entrato pochi minuti prima al posto di Vlahovic, di controllare la palla in area e infilare Dragowski al secondo dei minuti di recupero. Curiosità: Milik è il marcatore numero 350 nella storia della Juventus in Serie A. Allegri voleva la vittoria ed è stato accontentato. Il resto (il gioco) gli interessa meno.
TABELLIINO
Juventus-Spezia 2-0
Marcatore: pt 9' Vlahovic; st 47 Milik.
Assist: st 47' Miretti.
Juventus (4-2-3-1): Szczesny (43' pt Perin); Danilo, Gatti, Bremer (39' st Alex Sandro), De Sciglio; Locatelli, Rabiot; Cuadrado (10' st Di Maria), Miretti, Kean (10' st Kostic); Vlahovic (39' st Milik). A disp. Pinsoglio, Rugani, McKennie, Zakaria, Soulé, Fagioli. All. Allegri.
Spezia (3-5-2): Dragowski; Hristov, Kiwior, Nikolaou; Holm, Kovalenko (15' st Agudelo), Bourabia, Bastoni (27' st Sala), Reca; Gyasi (15' st Strelec), Nzola. A disp. Zoet, Zovko, Beck, Ellertsson, Caldara, Sher, Sanca. All. Gotti.
Arbitro: Colombo di Como.
VAR: Nasca di Bari.
Ammoniti: pt 11' Bastoni (S); st 28' Holm (S).