Juve verso Berlino: 32 anni dopo, l'esempio è l'Amburgo
La finale di Champions è lì, a meno di due settimane di distanza. Alla Juve servirà un'altra autentica impresa per avere la meglio del Barcellona dei fenomeni. Ma il gruppo di Max Allegri non parte di certo sconfitto, d'altronde la storia è piena di finali dove i pronostici sono stati sovvertiti. Proprio oggi ricorre l'anniversario di quello che forse rimane l'esempio più emblematico che coinvolge proprio i colori bianconeri: 25 maggio 1983, Juventus-Amburgo 0-1. Una pagina di storia che trentadue anni dopo può essere riletta con un pizzico di speranza in più, a parti rigorosamente invertite. Quella era infatti la Juve dei campioni del Mondo, di Paolo Rossi Pallone d'Oro, di Platini e Boniek: un po' come il Barcellona di oggi. Quello era l'Amburgo degli outsider (un po' come la Juve di oggi), che ad Atene riuscì a conquistare una Coppa dei Campioni che sembrava ormai aver già preso il volo per Torino. Trentadue anni dopo, anche una partita stregata può diventare stimolo.
N.B.