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  • Grande EuroJuve, super Quagliarella: strepitosa rimonta sul Chelsea

    Grande EuroJuve, super Quagliarella: strepitosa rimonta sul Chelsea

    L'EuroJuve è bella e piace assai, anche se spreca troppo. Però ha una fortuna: si chiama Quagliarella. E quel gol segnato a nove minuti dalla fine,  a Stamford Bridge, facendo passare il pallone fra le gambe di Cech, è la rivincita di un attaccante tenuto per troppo tempo ai margini della ribalta. L'ex napoletano ha battuto un colpo nella sera del debutto in Champions che ha visto Bendtner malinconicamente in tribuna e questo vorrà dire qualcosa. O no?

    Nel primo tempo, tre gol in sette minuti hanno cambiato la partita, dopo che i bianconeri avevano sprecato due clamorose palle-gol, prima con Marchisio e poi con Vucinic.

    Due errori madornali che non sono consentiti in Champions League, soprattutto quando si gioca in casa dei Campioni d'Europa. I quali, implacabili hanno piazzato un micidiale uno-due con Oscar Dos Santos Emboaba Junior, 21 anni compiuti il 9 settembre,  trequartista brasiliano di finissimo talento, preferito a Mata da Di Matteo con una mossa talmente azzeccata da andare oltre ogni più ottimistica previsione.

    Debuttante assoluto in Champions League, Oscar ha tampinato Pirlo in ogni angolo del campo e ha punito per due volte Buffon: la prima, grazie alla deviazione spiazzante di Bonucci; la seconda con quella bellissima parabola a rientrare che si è infilata all'incrocio dei pali.

    La Juve, al ritorno in Champions dopo 1.016 giorni di attesa, ha avuto il merito di rialzare subito la testa grazie al bolide di Vidal: il cileno ha fulminato Cech nonostante fosse claudicante per il pestone rimediato precedetemente in uno scontro fortuito con David Luiz.

    La squadra di Conte e il Chelsea sono stati protagonisti di una gara agonisticamente combattuta, a tratti avvincente.

    I campioni d'Italia, che schieravano sette nazionali di Prandelli nella formazione iniziale, hanno affrontato gli inglesi senza accusare timori reverenziali.  

    I due gol sono stati presi su tiri da lontano perchè la difesa, nonostante alcune incertezze di Bonucci (inutile e inaccettabile il fallaccio  su Oscar),  ha neutralizzato Torres che doveva essere il terminale delle azioni offensive orchestrate da Ramires e Hazard che è talentuoso, ma ha il difetto di buttarsi troppo.

    Il centrocampo, sorretto da un grande Marchisio, ha retto l'urto del reparto rivale che, ancora una volta, ha avuto in Lampard il trascinatore. L'unico, inopinatamente sotto tono è risultato Asamoah che ha dovuto fare i conti con la straripante forza fisica di Ivanovic.

    In attacco, Giovinco ha steccato, anche sulle punizioni. Carrera l'ha tolto a un quarto d'ora dalla fine inserendo Quagliarella: doveva farlo prima. L'ex napoletano ha completato la rimonta biancoera con un gol degno del suo repertorio d'alta scuola e poi ha pure scheggiato la traversa.

    A Stamford Bridge, la Juve ha fatto capire ai campioni d'Europa che in Champions non sarà una comprimaria. Se avesse un attaccante da 15-20 gol a stagione, la squadra di Conte  potrebbe puntare molto in alto. Intanto, per fortuna che c'è Quagliarella.

     

    Xavier Jacobelli

    Direttore Editoriale www.calciomercato.com

     

     

     

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