Juve, sotto pressione Vlahovic si esalta: numeri da predestinato per Dusan. E ora sfida la Fiorentina
Nicola Balice
Troppe pressioni? Macché. Le responsabilità una come Dusan Vlahovic se le va a cercare, pure se uno come Max Allegri volesse provare a distribuirle su tutta la squadra. Son bastati 13 minuti per fargli segnare il primo gol in bianconero, è bastata la prima partita a eliminazione diretta per renderlo decisivo, son bastate due prestazioni sottotono e una manciata di critiche per fargli capire cosa significa essere alla Juve. Allora lui ha fatto una cosa che solo per uno come lui può sembrare semplice semplice: ha preso per mano la squadra nel momento di maggiore bisogno. Era già una Juve in emergenza quella che si è presentata a Vila-Real, in 32 secondi e spiccioli ha trovato il gol che ha permesso ai bianconeri di affrontare la partita secondo il copione ideale nonostante le difficoltà che hanno poi portato all'1-1. A Empoli poi i bianconeri erano davvero ridotti ai minimi termini, prima dell'intervallo pure Denis Zakaria ha dovuto alzare bandiera bianca, ci ha pensato così il solito Vlahovic a trascinare la Juve verso tre punti pesantissimi. Tanto pesanti che pure quello scudetto che Allegri continua a definire impossibile, ora nello spogliatoio bianconero non viene più vissuto come tale. In fondo con un Dusan Vlahovic in più, è giusto ricominciare a togliere la parola “impossibile” dal vocabolario bianconero, pure nel bel mezzo di una stagione così complicata e deludente. Prima non c'era, ora c'è, la Juve con lui ha trovato l'uomo che riempie l'area, tiene impegnata la difesa avversaria, fornisce un riferimento per tutta la squadra in ogni occasione, soprattutto fa gol: sono 5 in 6 partite (4 e mezzo considerando quello al Sassuolo in Coppa Italia), numeri ronaldeschi, appunto. VERSO FIRENZE – E di prima volta in prima volta, mercoledì sera per Vlahovic arriverà la prima da ex viola. C'è Fiorentina-Juventus in calendario, la semifinale d'andata di Coppa Italia sarà una partita speciale per lui in particolare anche se prova (giustamente) a parlarne come se fosse un match qualsiasi. Sarà anche la più difficile di tutta la sua carriera, ma solo fin qui: tutti lo aspettano al varco a Firenze, aver scelto la Juve è un torto che i tifosi viola non perdonano mai e dovrà essere pronto a giocare in un ambiente infuocato. Una bella prova del nove per il 7, l'ennesima, di certo non sarà l'ultima. Ma tanto le pressioni sembrano solo rendere Vlahovic più forte.