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Juve: si rivede il vero Vlahovic, ma la vera partita è per il rinnovo
Messaggio che arriva però dopo un digiuno prolungato, l'ennesimo. Perché dopo la super partenza in campionato, Vlahovic era rimasto fermo alla doppietta segnata il 16 settembre alla Lazio, un po' a causa di una condizione smarrita per la lombalgia e un po' perché giornata dopo giornata Max Allegri aveva cominciato a preferirgli Moise Kean. Poi il rilancio, proprio contro l'Inter, con Vlahovic che ha ripagato la fiducia con una prestazione di sacrificio e pure qualità, con un gran gol e non solo. “La miglior prestazione da quando è arrivato alla Juve”, questa la benedizione di Allegri in conferenza stampa.
IL FUTURO – Un gol pesante e una prestazione giusta dunque. Quanto basta per riordinare le gerarchie e chiarire nuovamente di essere lui il titolare, non altri. Ma che non cambia ancora tutto ciò che c'è da risolvere in ottica futura. Perché poi fuori dal campo c'è ancora un'altra partita decisamente complicata e delicata da giocare, quella legata al rinnovo di contratto. E senza un nuovo accordo, la Juve dovrà riprovare a venderlo, troppo pesante e figlio di un'altra dirigenza quell'ingaggio che da giugno sfonderà la doppia cifra al netto delle tasse e i venti milioni al lordo, specialmente se rapportati a un rendimento che troppe volte è stato tutt'altro che in linea con quello della partita con l'Inter. Lo stesso mercato che sta tornando a informarsi su di lui già per gennaio, nonostante siano decisamente ridotte le possibilità di un cambio di maglia in corsa, nonostante le pazze idee che frullano dalle parti di Madrid sponda Atletico. Intanto Vlahovic si è sbloccato, almeno per un po' il resto può attendere.