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    Il Bayern chiama la Juve per Vidal

    Il Bayern chiama la Juve per Vidal

    Sta diventando sempre più serrata la corte dei grandi club europei per il centrocampista della Juventus Arturo Vidal. Secondo quanto raccolto da goal.com, dopo le voci insistenti su Manchester United, Real Madrid e Barcellona, è spuntato negli ultimi giorni il Bayern Monaco di Pep Guardiola. Un interesse tutt'altro che inedito in Baviera per il cileno classe 1987, che a dicembre ha rinnovato con la Juve fino a giugno 2017 con relativo adeguamento di stipendio a 4 milioni di euro annui.

    RUMMENIGGE NON CI STA - Sin dai tempi del Bayer Leverkusen, il giocatore è nell'elenco dei desiderata di Karl-Heinz Rummenigge, che ancora non ha digerito lo "scippo" operato da Marotta nell'estate 2011 e si era scagliato contro il club italiano e il giocatore: "Aveva promesso innumerevoli volte al presidente del club (Uli Hoeness, ndr) che avrebbe firmato con il Bayern. Ora vediamo che valore hanno le sue promesse - ha detto a Kicker - .Se il giocatore avesse mantenuto la sua parola e se avesse mostrato carattere, se fosse un uomo con una morale, allora sarebbe venuto da noi. Ora Vidal gioca in un club che è come lui, basta guardare la storia giudiziaria della Juventus o, al massimo, i suoi ultimi risultati sportivi. A questo punto, posso solo augurare felicità a Vidal".

    C'E' CHI DICE NO - Quattro anni dopo queste dichiarazioni al veleno, il dirigente tedesco è pronto a tornare alla carica e, secondo quanto trapela, alcuni intermediari per conto del Bayern si sono fatti avanti nelle scorse settimane. La partenza di Kroos e l'opera di cambiamento che Guardiola sta portando avanti in un club che ha bisogno di nuovi stimoli per restare al top sono fattori che hanno convinto la società campione d'Europa a rompere gli indugi. Ma la posizione del calciatore e di Andrea Agnelli è chiara: non esiste l'intenzione di partire da parte di Vidal, che ha dimostrato con i fatti di credere nel progetto di rilancio del club, tantomeno quella della società di privarsi di un giocatore cardine della formazione di Antonio Conte.

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