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Pjanic: 'La Juve non giocherà mai come il City di Guardiola, ma Allegri è l'unico anti-Inter. Bonucci alla Roma...'
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DERBY D'ITALIA - "La Juventus è l'unica che sta tenendo testa all'Inter, le altre non possono più competere per lo scudetto. Il Milan mi piace molto, ma ha troppi alti e bassi. La Juventus va considerata una pretendente molto accreditata per lo scudetto, anche perché non giocare in Europa può essere un vantaggio. La Juve ha iniziato un percorso nuovo per avere un futuro luminoso, sta gettando le basi per ricostruire un ciclo vincente. Quando indossi la maglia bianconera devi sempre puntare a vincere, però l'Inter negli ultimi 2-3 anni ha costruito un gruppo da primato. Lo era anche nelle ultime due stagioni eppure non è riuscita a vincere, adesso ha ancora più esperienza e qualità. Però occhio perché la Juventus non muore mai".
ALLEGRI - "Max ha ragione, l'Inter è la favorita perché ha una rosa più attrezzata e più certezze, dovute anche alla finale di Champions giocata l'anno scorso. Ma questo non significa che Allegri non ci creda e che non darà battaglia fino alla fine. Max è un vincente, lo ha dimostrato coi fatti, e vi assicuro che quando non vince non è contento. Inoltre è un grandissimo comunicatore, sa bene quali sono gli obiettivi di inizio stagione e li trasmette al gruppo. Crea una buona sintonia con il gruppo e lo gestisce molto bene, sa quello che vuole, affronta le gare nella maniera giusta e non si lamenta mai delle assenze. E’ un grande motivatore e sa tirare fuori il massimo da ogni giocatore. Poi certo, la Juve non giocherà come il City di Guardiola ma non dipende mica solo da lui. Max si adatta alle caratteristiche degli uomini che ha a sua disposizione. Io ho giocato in una squadra in cui c’eravamo io, Dybala, Higuain, Mandzukic e Cuadrado in campo tutti insieme: non venitemi a dire che non eravamo offensivi... Max ai fuoriclasse lascia libertà, permettendogli di fare la differenza. Noi avevamo qualità e organizzazione, ora c’è meno della prima e il tecnico punta più sulla seconda. Manca chi sa giocare uno contro uno e puntare l’uomo".