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Juve, senti Di Canio: 'Vlahovic non è intelligente calcisticamente'
ALLEGRI - "Lo ammiro molto. La sua Juventus è un'anomalia, molto italiana: una squadra di vertice che lascia quasi sempre il pallino del gioco agli avversari. È un modo legittimo, Allegri sta facendo ottime cose in rapporto a quello che ha a disposizione, sta ottimizzando il materiale che ha. Ma sarà difficile arrivare a maggio solo attraverso questa via, potrebbe fare qualcosa di più. Ma merita un applauso per un altro motivo. Allegri ha solo due o tre individualità e le sta gestendo molto bene. E in questo senso si inseriscono i giovani, Allegri sta facendo giocare molti ragazzi: due quasi sempre titolari e gli altri che entrano in momenti particolari, pesanti, non sul 4-0, anche perché la Juve difficilmente va sul 4-0. Questo è il modo per farli crescere, non come fanno altri allenatori: mettono i giovani nel finale di gare scontate o quando hanno gente infortunata, per lamentarsi delle assenze. Poi dicono: 'Ho lanciato questo e quell'altro'. No, non è così, tant'è che poi questi ragazzi vanno via o spariscono. Allegri invece li elogia schierandoli le gare vere, ne parla come giocatori adulti, con loro usa la carota, ma pure il bastone. Questo è il suo grande lavoro".
CHIESA - "Non mi convince nel ruolo di seconda punta. Come si è visto in Nazionale con Spalletti, Federico ha bisogno di spazi, di partire largo. Nel 4-3-3 Chiesa è un'eccellenza. Certo, poi Allegri può dire che nel 3-5-2 può metterlo solo da seconda punta e che Chiesa ha segnato i suoi gol, ma in mezzo ogni tanto si perde e non sfrutta la sua velocità".
VLAHOVIC - "Se non ha sfondato a Torino al 75% è colpa sua. Se tu sei forte, per quanto tu possa essere frustrato per le poche occasioni da gol, ti devi applicare, ti devi impegnare nella gestione dei pochi palloni che ti arrivano. A Firenze era 'on fire', ci credeva sempre perché molto coinvolto, giocava con gioia. Con la Juve è ovvio che sia tutto diverso, anche come pressioni, però ho scoperto delle fragilità in lui, nelle scelte, nel non essere intelligente calcisticamente nel momento in cui trova delle difficoltà. Sono crudo, diretto: quando dico che non ha intelligenza calcistica, non dico che non sia bravo e che non possa giocar nella Juve. Però deve saper fare le cose semplici, perché così non solo mette i compagni nelle condizioni di fare bene, ma anche di poter poi riavere lui la palla nel modo migliore. Il grande talento puro, è forte nelle difficoltà".
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