Calciomercato.com

  • AFP/Getty Images
    Juve, Ronaldo lancia la fuga scudetto

    Juve, Ronaldo lancia la fuga scudetto

    • Alberto Polverosi
    Anche a Frosinone ha deciso Ronaldo, come era già successo col Sassuolo. L’anno scorso, pure senza Cristiano, dopo 5 giornate la Juve era in testa con gli stessi punti di oggi 15 su 15, ma aveva accanto a sé il Napoli, l’Inter a -2 e il Milan a -3. Adesso invece il Napoli è dietro di 3 punti e al terzo posto Fiorentina e Sassuolo sono staccate di 5. Per rifinire il concetto, l’Inter, che in tanti abbiamo immaginato come l’anti-Juve, è dietro di 8 punti. Potremmo pure non chiamarla fuga, ma certo questo scatto le assomiglia davvero. Stavolta la Juve ha sofferto per 80 minuti prima di passare col guizzo di Cristiano. Ha giocato contro la totale assenza di spazi, rimanendo incollata 10-15 metri prima dell’area del Frosinone. Prima del gol di CR7 era arrivata al tiro 28 volte (diventeranno 30 -contro le 3 conclusioni dei laziali- dopo il 2-0 di Bernardeschi), col 73 per cento di possesso palla, con 626 passaggi contro 229. Sono stati ottanta minuti di passione. Ne abbiamo viste a decine di gare di questo tipo, alla fine la Juventus riesce sempre a vincerle. Accade spesso per sfinimento dell’avversario, proprio come è successo allo “Stirpe”.

    POCA VELOCITA’ - Di fronte alla Juve, il Frosinone poteva giocare una sola partita: tutti chiusi e, ogni tanto, qualche lancio su Perica e Campbell, più per alleggerire la propria difesa che per portare seriamente dei pericoli. Per 80 minuti è andata così. Giocando sui propri limiti e consapevole dell’abisso di tecnica e di storia che la separa dal suo avversario, la squadra di Longo ha retto l’urto dei campioni d’Italia, troppo lenti e prevedibili (almeno fino all’ingresso di Bernardeschi) quando intasavano gli ultimi trenta metri di campo davanti a Sportiello. La Juve sa che in partite del genere serve un’immensa pazienza ma occorrono anche sveltezza e alta qualità nella parte finale dell’azione. Nei primi 45' invece c’è stata solo pazienza, non la velocità, né la qualità nelle giocate. Il Frosinone, scivolando con grande attenzione dalla parte di Ronaldo, cioè alla sua destra, lasciava libertà sul fianco opposto a Cuadrado, che Allegri aveva schierato come terzino ma che, come era prevedibile e come aveva previsto il tecnico juventino, è diventato subito un’ala aggiunta. Ecco, i cross di Cuadrado non avevano mai precisione, partivano sempre dalla distanza e mai dal fondo. Al tempo stesso, sarebbero stati utili i guizzi, i dribbling di Dybala, che invece ha cercato solo una volta il triangolo con Ronaldo, ma è continuamente rimbalzato sul doppio muro del Frosinone. Mancava, infine, l’apporto tecnico di Bentancur, forse condizionato dall’ammonizione.

    LE OCCASIONI DI CR7 - Pur non giocando ai suoi livelli, Ronaldo è stato lo juventino più pericoloso con un paio di conclusioni che hanno impegnato Sportiello, sempre molto sicuro fra i pali. Cristiano aveva poca assistenza, o meglio, non c’era mai la qualità necessaria per servirlo nel migliore dei modi, anche perché pure Mandzukic restava imbottigliato nella difesa dei laziali. Nei momenti di maggior pressione, al portoghese manca lo spazio che difese più allegre, più aperte, gli concedevano in Spagna.

    LA RESISTENZA DEL FROSINONE - Sull’altro fronte, Longo poteva essere soddisfatto. La difesa teneva bene (Capuano, in coppia con Sportiello, ha salvato un gol di Ronaldo) sorretta dal fisico e dalla prontezza di Salomon, il centrocampo (soprattutto col dinamismo di Halfredsson) la proteggeva con efficacia e anche le due punte (specialmente il guerriero Perica) contribuivano alla fase difensiva. Tanta corsa, tanta grinta, tanto cuore. Così è arrivato fino alll’81' sullo 0-0.

    CON BERNARDESCHI - La partita ha preso una piega favorevole per la Juve con l’ingresso di Bernardeschi: a bordo campo si è radunato il clan toscano, il livornese Allegri che dava la carica, il lucchese Landucci che spiegava come avrebbe dovuto muoversi in campo e il carrarese Bernardeschi che recepiva. E’ entrato come mezz’ala e ha migliorato l’azione nella parte finale. Ha dato a Ronaldo una palla-gol e ha cercato la conclusione. Cristiano ha segnato di sinistro a 9' dalla fine e lì è finita la partita. Ma è stato Bernardeschi a metterci una pietra sopra in fondo a un contropiede condotto da Ronaldo e rifinito da Pjanic.

    IL TABELLINO

    Frosinone-Juventus 0-2 (primo tempo 0-0)

    Marcatori: Cristiano Ronaldo 36' s.t., Bernardeschi 49' s.t.

    Assist: Pjanic 49' s.t.

    Frosinone (3-5-2): Sportiello; Goldaniga, Salamon, Capuano; Zampano, Chibsah, Maiello (2' s.t. Crisetig), Hallfredsson (40' s.t. Cassata), Molinaro; Campbell (25' s.t. Ciano), Perica. All. Longo.

    Juventus (4-3-2-1): Szczesny; Cuadrado (24' s.t. Cancelo), Rugani, Chiellini, Alex Sandro; Emre Can, Pjanic, Bentancur (11' s.t. Bernardeschi); Dybala, Cristiano Ronaldo; Mandzukic (40' s.t. Matuidi). All. Allegri.

    Arbitro: Giacomelli di Trieste.

    Ammoniti: 27' p.t. Bentancur (J), 28' p.t. Perica (F), 16' s.t. Molinaro (F).

    Altre Notizie