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Juve, rinnova il contratto di Khedira!
Khedira invece è sempre allineato e ormai più che funzionale ai meccanismi tattici della Juve in versione 4-2-3-1, dove il secondo dei due centrali sulla linea mediana risponde al nome di Claudio Marchisio, altro specialista del gioco di rottura e di proposizione, altrettanto importante per gli equilibri della squadra.
Però Khedira, rispetto a Marchisio, nell’ultima stagione è stato addirittura più presente, finalmente libero da condizionamenti di tipo fisico e anche da quelli fisiologici nell’adattamento personale alla nuova realtà bianconera. Un professionista che del resto è abituato a parlare un linguaggio internazionale e molto qualificato, forse non un vero leader ma un punto di riferimento riconosciuto da tutti, oltre che un giocatore capace di adattarsi in ogni situazione dando il meglio del proprio repertorio in un’ottica di gruppo. In altre parole, basta vedere l’evoluzione vissuta da Khedira nell’ultimo periodo, supportato come detto da una condizione fisica finalmente ottimale che tra l’altro gli ha consentito di diventare il primo nella classifica delle presenze con 28 partite e un totale di 2391 minuti in stagione. Non male per uno che aveva abituato a presenze saltuarie, a uscire per infortuni ricorrenti sempre sul più bello. Ma ormai quei problemi sono dimenticati, infatti il tedesco ha saputo assecondare perfettamente lo sforzo offensivo della Juve schierata nel nuovo sistema alle spalle dei tre creativi/combattenti Cuadrado, Pjanic e Mandzukic e in appoggio al “punitore” Higuain. La sapienza tattica di Khedira è emersa in più occasioni, nessuno come lui – se non il miglior Marchisio – è in grado di leggere i movimenti della squadra e di proporsi alternativamente in fase di finalizzazione dopo essere stato presente in quella di copertura.
Lo ha spiegato bene lo stesso Allegri: “Khedira? Aveva giocato sempre in un centrocampo a due e con noi si era trasformato giocando da mezzala di regia, pur trovando spesso gli inserimenti. Ora è tornato a fare il mediano ed è intelligente: se la gara ha un ritmo da 30 all'ora lui va a 31, se si va a 40 lui gira a 41. E poi è sempre molto concentrato nella gestione del pallone". Il suo lavoro è insomma essenziale.
Ecco perché se dovesse non rinnovare il contratto (che scade però nel 2019) per lasciare la Juve a fine stagione sarebbe comunque un brutto colpo. Di centrocampisti come Khedira, che uniscono lucidità tattica a qualità e sostanza, non ce sono molti in circolazione. Poi, è anche vero che non ci sono neppure tanti club capaci di investire con decisione su un giocatore a parametro zero considerato ampiamente sostituibile dal Real Madrid. Significativo che quello stesso giocatore dopo appena due stagioni sia invece diventato quasi insostituibile nella Juventus. Specie in chiave europea, dall’alto della sua cultura calcistica, prima ancora che per il campionato. Juve, rinnovagli il contratto.