Juve, progetto giovani fallito. Si cambia
E' passato un lustro da quell'estate del 2006 nella quale l'allora nuova dirigenza della Juventus, composta dal trio Cobolli Gigli-Blanc-Secco, lanciò lo slogan (dettato dalle esigenze dell'immediato post Calciopoli) della squadra costruita sui giovani e sul vivaio (oltre che sui Samurai - così li definì Lapo Elkann - Del Piero, Buffon, Camoranesi, Trezeguet e Nedved, disposti a seguire la squadra in Serie B) e destinata a vincere nel giro di cinque anni.
Cinque anni dopo quella dirigenza è stata accantonata (in questi mesi anche l'ultimo superstite, Jean-Claude Blanc, ultimato il progetto stadio, ha fatto i bagagli), così come quel progetto, che è definitivamente fallito. Cinque anni infatti sono un periodo di tempo sufficiente per poter giudicare una generazione di calciatori e, guardando alla rosa della Juventus 2006-07, nessuno dei giovani che facevano parte di quell'elenco è diventato un campione insostituibile della squadra bianconera, squadra che, nel frattempo, non è tornata vincente, anzi...
Mirante, Piccolo, Bianco, De Ceglie, Marchisio, Paro, Venitucci, Guzman, Giovinco, Lanzafame e Palladino. Erano questi i giovani del vivaio sui quali la dirigenza della Juventus voleva ricostruire un ciclo vincente. Di questi, cinque anni dopo, solo Marchisio può dire di avercela fatta, ma solo in parte. Il centrocampista, classe 1986, infatti è sì diventato un nazionale e un giocatore importante per la Juventus, ma non lo si può ancora definire un giocatore insostituibile, tanto il suo nome, spesso e volentieri, circola in chiave mercato. Poi c'è De Ceglie, al quale i continui cambi di allenatore e di modulo, oltre agli infortuni, hanno finora tarpato le ali.
Tutto qui. Gli altri, vuoi per scelte sbagliate della società, vuoi per colpa loro, non sono riusciti a trovare fortuna a Torino. L'esempio più lampante è quello di Sebastian Giovinco, che non perde occasione per dichiarare la sua volontà di continuare ad essere protagonista a Parma, piuttosto che tornare a Vinovo per giocarsi una maglia da titolare.
Questo il quadro relativo alla 'classe del 2006-07', ma anche se guardiamo alle stagioni successive il quadro non è confortante. Che fine hanno fatto e che fine faranno, infatti, i vari Immobile, Pasquato, Giandonato e Boniperti?
Come dimostrano le ultime scelte di mercato della triade Agnelli-Marotta-Paratici, il club bianconero, per tornare vincente, ha deciso di puntare su parametri zero come Pirlo, Pazienza e Ziegler e, come dichiarato da Marotta, su "campioni di livello internazionale". Con buona pace del vivaio, pur vincente a livello di risultati sul campo fra i pari età (come dimostra la vittoria del Viareggio 2010).