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Juve, non si può mai stare Allegri
Ora bisogna aggiornare il quaderno dei (presunti) tormenti, perché le partite passano e la squadra sembra aver ritrovato una sua fisionomia. Fin qui Rugani ha giocato 3 minuti in una gara ufficiale. Tre minuti tre. Vero, poca roba. Vero pure che la difesa è fatta di meccanismi delicati e che quella bianconera ha mostrato di essere efficace, almeno nella stagioni precedenti. Vero anche che Rugani poteva (forse) giocare qualche minuto in più, magari nelle gare dove si è resa necessaria una certa turnazione. Non verrà ceduto a gennaio, almeno la cosa appare decisamente improbabile. Si può verosimilmente prevedere che non verrà venduto al Napoli, almeno che non arrivi il pressing del giocatore e de suo agente. Possibile che venga ceduto in prestito, la Sampdoria una possibile destinazione: è una società amica, può valorizzare il ragazzo, ha bisogno di rinforzi e a Montella il giocatore piace.
Non è finita, torniamo alla lista dei minuti giocati: sono 861 per Morata, 365 per Lemina, 520 per Alex Sandro (un neo acquisto che a 24 anni è giovane, ma non giovanissimo), 915 per Sturaro (già in mostra da gennaio scorso), 317 per Zaza. Ecco, probabilmente Zaza partirà a gennaio: destinazione Premier League, opzione già scartata in estate dal giocatore, che stavolta però dovrebbe convincersi della bontà della scelta. Molte le squadre, non solo un possibile ritorno di fiamma con il West Ham.
Certo, poi c'è Dybala, due Dybala, per usare una parafrasi non del tutto elegante: ha giocato 1148 minuti. Allegri lo ha gestito nel migliore dei modi possibili e se alla fine il ragazzo diventerà un campione dovrà ringraziare anche l'uomo che lo ha allenato alla Juventus. Quel che manca soprattutto a Dybala è la cattiveria di Tevez, quella che fa dell'Apache un trascinatore. Le storie del ragazzo e del campione sono differenti, le loro vite lo sono e la "cattiveria agonistica" non arriva dal nulla. Però si può coltivare, come sta facendo Allegri.
Il tecnico resta il miglior acquisto della Juventus, il valore aggiunto. No, su questo non ho cambiato idea e se l'avessi fatto pazienza, può succedere. Non cambio idea sull'ultimo mercato bianconero e sulle scelte fatte dall'amministratore delegato Giuseppe Marotta: se fai la rivoluzione, se scegli di vivere un anno di transizione, devi spiegarlo ai tifosi. Non farlo significa lasciare l'allenatore in una difficile situazione di ambiguità. Insisto, ancora: la Juve quest'anno non vincerà lo scudetto e non ha (almeno sulla carta) i valori per vincere la Champions League. Per il tricolore credo ancora (ostinatamente) nella Roma, a condizione che Garcia sia ancora in grado di fare l'allenatore. Per la Champions sono Barcellona e Bayern Monaco le vere favorite. Ma con Allegri la Juventus potrebbe costruire un futuro importante. A condizione che si sorrida, almeno dopo una vittoria.
Giampiero Timossi