Juve, Marotta:| 'Vogliamo lo Scudetto'
Buon Natale Marotta, Conte dice: «Siamo andati oltre ogni più rosea aspettativa». Lei, invece, cosa si aspettava da questa Juventus?
«Che facesse bene perché credevo in questo modello. Senza togliere nulla a chi c’era prima, con l’arrivo di Andrea Agnelli la scorsa stagione si è iniziato un nuovo ciclo, partito con la rivisitazione della struttura societaria che è cambiata completamente: dal presidente ai magazzinieri. A quel punto, dalla società si è passati all’area tecnica con una rosa che ora è composta per l’80% da giocatori che tre anni fa non c’erano. Insomma, al termine di questo lavoro secondo me si erano creati i presupposti per fare bene. Detto ciò, da qui a immaginare che a Natale saremmo stati in testa...».
E, a questo punto, dove può arrivare?
La parola scudetto la vogliamo sdoganare?
«Se entrate nello spogliatoio del nuovo stadio ci sono i pannelli con tutti gli scudetti, in sede li abbiamo ovunque... più sdoganata di così! Lo scudetto fa parte del nostro dna e speriamo di aggiungere altri pannelli nello spogliatoio, lo spazio c’è».
Cos’ha il Milan in più della Juventus?
«Un sistema societario radicato negli anni, consolidato da un ventennio: il che permette di operare secondo programmi a lunga scadenza. Nel tempo hanno costruito una rosa e ora inseriscono pochi campioni alla volta. Quello a cui vorremmo arrivare noi fra qualche anno. Nel calcio esistono da sempre i cicli, con la stabilità il Milan in fondo è riuscito a sfumare al meglio la transizione tra l’uno e l’altro».
Com’è giocarsi lo scudetto con i suoi “amici” del Milan? «Con Galliani c’è stima, rispetto e lunga conoscenza, ma non siamo proprio “amici”. Con Braida è diverso perché siamo proprio cresciuti insieme nel Varese».