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    Juve, la rinascita di Vlahovic: fa la differenza anche senza segnare

    Juve, la rinascita di Vlahovic: fa la differenza anche senza segnare

    • Furio Zara
      Furio Zara
    Il gesto di questa settimana è il tacco-assist di Vlahovic, che ha favorito il gol di Rabiot, ha permesso alla Juve di battere la Roma, ha portato tre punti pesantissimi, ha avvicinato i bianconeri all'Inter (-2) e ha allungato la striscia positiva a tredici partite, dimostrando che la Juve giocherà anche un calcio antico (ma la presunta modernità di tante squadre è fuffa) ma sicuramente efficace. E soprattutto ci ha fatto considerare Vlahovic sotto una nuova luce.

    L'assist di tacco di Vlahovic è la dimostrazione di come un attaccante possa essere utile anche senza fare gol, possa portare il suo contributo e consolarsi con la carezza dell'allenatore e gli applausi dei propri tifosi. È un gesto (dentro una partita volitiva, di applicazione e buone intenzioni) che riconsegna ad Allegri un giocatore che l'allenatore - è onesto dirlo - non ha mai realmente amato e a cui non ha mai fatto sconti. La prima parte di questa stagione per Vlahovic è stata assai tormentata. È entrato in crisi, non riusciva più a segnare. Il suo score attuale (6 gol) è comunque al di sotto delle aspettative. Ma evidentemente qualcosa negli ultimi tempi è cambiato. È come se gli fosse scattato qualcosa dentro, come se volesse dimostrare - a se stesso prima di tutti - che il Vlahovic della Fiorentina, quello che segnava a ripetizione, non è stato un fuoco di paglia. La settimana scorsa a Frosinone ha segnato il gol della vittoria, ieri all'Allianz Stadium è stato ancora decisivo, con quello straordinario gesto tecnico, un colpo di tacco che ha aperto una finestra sul successo.

    Vlahovic è alla Juventus dal gennaio 2022. Nella sua prima mezza stagione ha messo a referto 7 reti (altre 17 le aveva realizzate in maglia viola, lo score totale di quell'anno fu di 24 gol), nella seconda i gol sono stati 10 e ora siamo a 6. È vero che un centravanti non si giudica solo dai gol, ma Vlahovic venne preso per colmare il vuoto lasciato nel tabellino marcatori da Cristiano Ronaldo. Il 28 gennaio Dusan compie 24 anni. È l'età del bivio. Non sei più un ragazzo, non puoi venire considerato come tale, ma non sei ancora nella fase della maturità. Solo quando ritroverà il gol con continuità Vlahovic potrà dire di aver ritrovato se stesso, solo quando diventerà imprescindibile in un reparto offensivo che non ha eguali nel nostro campionato. Vlahovic, Chiesa, Milik, Yildiz e Kean: soltanto Allegri può vantare una batteria di attaccanti così completa e variegata. Però intanto Vlahovic si è portato avanti con il lavoro. Se non è ancora utile a sé stesso (segnando), lo è per gli altri (con quel bellissimo assist di tacco che si è rivelato la password per la vittoria della Juventus). E ad Allegri va bene anche così.

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