Juve Immobile: dieci giorni per un colpo
I bianconeri aspetteranno ancora uno tra Drogba, Llorente e Lisandro Lopez ma hanno già programmato un'alternativa.
Due piani Juve: dieci giorni per un top, altrimenti c'è Immobile.
Drogba, Llorente e Lisandro Lopez in cima alla lista, ma la Juventus li aspetterà al massimo per dieci giorni. Poi, andrà in porto il piano B, ovvero uno fra Gabbiadini e Immobile. Anzi, verrà eventualmente preso Ciro Immobile. E su questo fronte i bianconeri sono già avanti. Un accordo di massima con il Genoa non appare proibitivo. Preziosi vorrebbe cedere la sua metà subito e chiede 4,5 milioni di euro, Marotta punta invece a prendere il ragazzo per sei mesi e poi discutere e trattare a giugno la comproprietà. Il punto d’incontro? Mantenimento della compartecipazione e prestito di Padoin al Genoa fino al termine della stagione. L’attaccante napoletano, a sua volta, apre eccome alla pista bianconera: «Il passaggio alla Juventus sarebbe la svolta della mia carriera». Comedargli torto. Dallo stage dell’Under 21, il talentino di Torre Annunziata dà la sua versione dei fatti su una vicenda che comincia a scombussolargli la testa. «Prima di Natale il presidente Preziosi mi aveva detto che sarei rimasto a Genova. Dove, premesso, io sto benissimo con tutti. Anzi voglio ringraziare, società, staff e compagni, sono molto affezionato a loro. Ora vedo che il mio nome viene nuovamente accostato al mercato. Chiaro che lusinga essere affiancato a Drogba o Llorente, anche se penso che questo sia esagerato». L’anno di Pescara con Zeman gli è servito tanto. Al Genoa, 19 presenze e 5 gol, non va così forte. E pure la squadra è in crisi nera: «Dopo 3-4 partite buone, a Cagliari è andata male. Dobbiamo ricominciare». Lui preferirebbe probabilmente ripartire da Torino, «perché un conto è giocare per lo scudetto, un altro per la salvezza». E sui sogni di Ciro, futuro papà, c’è il grande ascendente che esercita Antonio Conte, che lo ha allenato a Siena due anni fa: «Ha dato una mentalità vincente alla Juve. E’ una persona molto metodica che cura i dettagli in maniera maniacale».
Così i top Sul fronte top player, intanto, nessuna novità. Tutto fermo alle puntate precedenti. «E all’orizzonte non ci sono altri indizi concreti», spiega l’a.d. Marotta. Drogba non si è ancora liberato dallo Shanghai Shenhua, e l’Athletic Bilbao non mostra al momento cedimenti e conferma la decisione di tenere Llorente fino a scadenza (Marotta offre al massimo 4 milioni per averlo subito). Infine, Lisandro Lopez: il Lione ha fatto sapere di non voler prendere nemmeno in considerazione l’ipotesi del prestito e chiede otto-dieci milioni di euro. In cima alla lista resta comunque il 34enne attaccante ivoriano, con la Juve che ha già pronto un contratto di un anno e mezzo da 5,5 milioni più bonus: cifra non trattabile. «Per prima cosa, il mercato deve riportarci entro fine gennaio alcuni elementi che oggi ci mancano — conclude Marotta su Sky —.Abbiamo assenze importanti, che inevitabilmente condizionano in parte il nostro attuale rendimento. Ripeto, a ranghi completi siamo tranquilli».
(Mirko Graziano e Francesco Velluzzi)
Pochi soldi, tanta emergenza: oggi si tratta Immobile.
La Juve? A posto così, anzi no. E Lisandro...
Il conto del telefono sale, ma è l’unica spesa che al momento la Juve accetta di sostenere in merito all’attaccante da consegnare ad Antonio Conte . Anche ieri Beppe Marotta e Fabio Paratici hanno coltivato una fitta rete di contatti, partendo sempre dallo stesso presupposto: non incidere sull’attuale bilancio. Il che significa ampia disponibilità a concedere ingaggi importanti, ma assoluta fermezza nel non tirare fuori un euro in merito ai cartellini. La formula (della felicità?) è quella ampiamente descritta: prestiti o rientri di giocatori già controllati.
CIRO Precedenza ai secondi, per questioni di cronaca. Oggi ci sarà un vertice (ma potrebbe anche limitarsi a una telefonata) tra Marotta ed Enrico Preziosi per parlare della situazione di Ciro I m m obi l e . L’impressione è che l’attaccante bianconero a Genova abbia fatto il proprio tempo, certo non hanno aumentato la sua popolarità presso i tifosi rossoblù le parole spese ieri a favore di un rientro in bianconero di cui diamo conto sotto. L’operazione è fortemente condizionata dalla classifica dei rossoblù, non ottimale, e dalla loro possibilità di reperire un altro attaccante. Perché Gigi Del Neri non si accontenta certo di fare pari e patta tra l’addio di Immobile e l’ingresso di Floro Flores . Il tecnico chiede un ulteriore sforzo e, vista la situazione, Preziosi è orientato ad accontentarlo. Dunque, nel giro di qualche giorno tutte le tessere del puzzle possono andare al loro posto e Immobile rientrare a Torino dopo due anni e mezzo trascorsi a maturare esperienze in giro per l’Italia. Escluso un movimento di denaro immediato, si parla di contropartite tecniche o differite. Che poi sia questa la soluzione migliore per la Juve, soprattutto in ottica Champions, è tutto da dimostrare (il che vale anche passando a Gabbiadini , sul quale continua l’ostracismo del Bologna). Infatti l’idea dei dirigenti bianconeri è di temporeggiare ancora un po’, nella speranza che all’improvviso si presenti un’occasione di alto livello. Va da sé, in prestito.
QUI LIONE In quest’ottica ieri sono continuati i contatti con il Lione per Lisandro Lopez . Le esibite, o quantomeno riconosciute, difficoltà del club francese consigliano di non abbandonare la pista argentina nonostante le dichiarazioni di Jean Michel Aulas : «La Juve ci ha chiesto il giocatore in prestito, a quella condizione non se ne fa nulla». Il ragionamento, certo non la certezza, è il seguente: se nessun acquirente dovesse presentarsi nei prossimi giorni alla porta di Jean Michel Aulas con moneta sonante per avere il bomber argentino, potrebbe anche accadere che il presidentissimo si riduca ad accettare il prestito oneroso, che comunque allevierebbe le sue bistrattate casse di circa quattro milioni di spese da qui a giugno. Certo se il Lione affronta questo mercato partendo da una situazione di oggettiva debolezza, non è che la posizione bianconera sia delle più forti. Tocca insomma attendere il corso degli eventi, perché di sicuro Aulas non mollerà subito, al limite si può sperare che lo faccia negli ultimi due-tre giorni di trattative.
CISSE’ C’E’? Intanto, dall’Inghilterra arrivano voci di un interessamento per Djibril Cissé , ex Lazio, attaccante ora in forza al Qpr. Ma il club bianconero non conferma.
ALLA FINESTRA Infine, Didier Drogba prepara la Coppa d’Africa aspettando il bonifico dello Shanghai Shenhua. Domani si saprà se i cinesi hanno tenuto fede agli impegni. In caso contrario l’ivoriano sarà ulteriormente motivato a cambiare aria e la Juve spera che tanto basti per ottenerne la disponibilità a trattare un nuovo ingaggio su basi vicine ai parametri vigenti in corso Galileo Ferraris. Ovvero tre milioni netti da qui a giugno. Appare evidente che anche in questo caso i bianconeri siano spettatori, più (o prima) che protagonisti. D’altronde il fascino della Vecchia Signora può molto, ma alla fine i calciatori tendono a ragionamenti più prosaici e questo vale ancora di più per i loro presidenti. Il che rende ulteriore merito alla coppia Marotta-Paratici per avere messo a segno il colpo Llorente a zero euro. Ma quello sul basco è un investimento che inizierà a rendere dalla prossima estate. Prima di allora molte sfide attendono Conte e la sua truppa.
L'amicizia Agnelli-Aulas potrebbe risolvere l'affare.
In Lega Calcio i presidenti di casa nostra tendono alla litigiosità spinta, in Europa pare che si registri una maggiore unione d’intenti. Se la stessa sia di facciata o no, non siamo in grado di certificarlo, fatto sta che i rapporti - tanto per fare un esempio - tra Andrea Agnelli (rappresentante dei club italiani all’Eca, l’organismo che ha sostituito il G14) e Jean Michel Aulas vengono descritti come molto stretti. L’indiscrezione arriva da un personaggio noto sia al presidente della Juventus, sia a quello del Lione. La cosa non è garanzia automatica di un accordo in merito a Lisandro Lopez, certo potrebbe aiutare. Anche su questi rapporti si basano le fortune di una società e la Juve con la presidenza Agnelli sicuramente ha riconquistato l’antico prestigio al tavolo dei grandi. Per le vittorie conseguite in quest’ultimo anno e per il peso della propria storia familiare. Infatti c’è chi ipotizza che una telefonata sull’asse Torino-Lione potrebbe sistemare la questione. Certo sarebbe una novità rispetto a quanto accaduto negli ultimi due anni, perché Agnelli tende a non invadere il campo riservato ai propri dirigenti. D’altronde la Juve sta attraversando uno di quei passaggi (non critico, ma sicuramente delicato) che richiedono rimedi efficaci. E magari inusuali.