Juve, il 'giallo' Dybala e le immagini di Nedved. E quelle parole su Allegri...
Un piccolo "giallo", dello stesso colore della divisa indossata ieri sera a Cagliari da una Juventus che, seppur con più fatica del previsto, è riuscita in un colpo a cancellare mentalmente la mazzata della sconfitta contro l'Inter e a preservare il quarto posto dagli assalti di Atalanta e Roma. Un "giallo" suscitato da un'immagine televisiva ben precisa (foto Sky Sport), quella proposta dalle telecamere di Sky Sport dopo il fischio finale e che, da una prima versione dei fatti, viene fatta risalire al momento in cui Massimiliano Allegri decide di togliere dal campo Paulo Dybala, l'uomo del momento dopo il brusco stop alla trattativa per il rinnovo del contratto. Con un Nedved seduto in tribuna al fianco di Cherubini e visibilmente agitato per quello che stava vedendo. Con una Juve da poco in vantaggio grazie alla rete di Vlahovic e chiamata a difendere un risultato troppo importante.
PUNZECCHIATURE - Una ricostruzione che già nel post-gara il dirigente bianconero e gli altri esponenti del club hanno smentito (e che in diretta ha strappato un sorriso ad Allegri, ndr), ma che si aggiunge ad alcune dichiarazioni prima dell'inizio della partita che sembravano voler punzecchiare il proprio allenatore, che in sede di presentazione aveva manifestato il fastidio per i "complimenti" giunti dopo la buona prova contro l'Inter, terminata però senza punti. "Non so quali complimenti ha sentito l’allenatore, nessuno mi ha mai fatto i complimenti dopo aver perso. Quello che conta è la vittoria, soprattutto in Italia", ha voluto precisare Nedved. Piccole frizioni interne o solo un modo perentorio per tenere alta la tensione in una squadra che ha visto sfumare il secondo grande traguardo stagionale dopo l'eliminazione dalla Champions?
PUNZECCHIATURE - Una ricostruzione che già nel post-gara il dirigente bianconero e gli altri esponenti del club hanno smentito (e che in diretta ha strappato un sorriso ad Allegri, ndr), ma che si aggiunge ad alcune dichiarazioni prima dell'inizio della partita che sembravano voler punzecchiare il proprio allenatore, che in sede di presentazione aveva manifestato il fastidio per i "complimenti" giunti dopo la buona prova contro l'Inter, terminata però senza punti. "Non so quali complimenti ha sentito l’allenatore, nessuno mi ha mai fatto i complimenti dopo aver perso. Quello che conta è la vittoria, soprattutto in Italia", ha voluto precisare Nedved. Piccole frizioni interne o solo un modo perentorio per tenere alta la tensione in una squadra che ha visto sfumare il secondo grande traguardo stagionale dopo l'eliminazione dalla Champions?