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    Juve, il fallimento di Agnelli: quale 'maestro', Pirlo sbaglia ancora. Ma non pagherà come Sarri

    Juve, il fallimento di Agnelli: quale 'maestro', Pirlo sbaglia ancora. Ma non pagherà come Sarri

    • Giancarlo Padovan
      Giancarlo Padovan
    Fuori dalla Champions oggi come un anno fa. Allora fu agli ottavi contro il Lione, questa volta sempre agli ottavi, ma con una squadra più debole, il Porto.
    La simmetria, però, si ferma qua perché, mentre nell’agosto scorso, Andrea Agnelli provvide prontamente ad esonerare Maurizio Sarri, fresco vincitore del suo primo scudetto (nono per la Juventus), domani non accadrà nulla e Andrea Pirlo, quello che molti chiamano il maestro preconizzandone una grande carriera solo perchè è stato un formidabile centrocampista, resterà sulla panchina della Juventus almeno fino a fine stagione e, magari, anche l’anno prossimo.

    Difficile che il presidente sconfessi la sua scelta nonostante il fallimento sia nei fatti ancor prima che nelle parole. Lo scudetto è ormai dell’Inter, la Champions è andata, l’unica sfida che rimane aperta è la finale di Coppa Italia contro l’Atalanta, un misero contentino al pari della Supercoppa conquistata ai danni del Napoli. Senza contare che il posto per la prossima Champions, va preso battendo una concorrenza agguerrita.

    Il fallimento non è solo sportivo, ma anche economico: ieri, solo l’eliminazione è costata dieci milioni e mezzo di euro, senza contare quanto la Juve ci rimette nel percorso, molto eventuale, che avrebbe potuto condurre alla finale. Si potrebbero dire molte cose su Pirlo e sulla Juve, ma la principale è che, al contrario di quanto aveva pronosticato l’allenatore, Ronaldo è stato l’uomo in meno e Morata il suo degno compare. La rimonta se l’è inventata Chiesa (due gol da fuoriclasse e uno mancato per pochi centimetri con l’intervento risolutivo di Pepe sul palo) ed è stata agevolata dall’espulsione per doppio giallo di Taremi, il centravanti iraniano che, meritevole già di un ammonizione per fallo su Demiral (condonato dall’arbitro Kuipers) nel primo tempo, ne ha prese due in quattro minuti della ripresa (prima intervento duro su Demiral, poi pallone calciato lontano a gioco fermo), lasciando la sua squadra in dieci.

    Eppure, nonostante una superiorità numerica durata dal 54’ al 120’ - più di un’ora abbondante - la squadra di Pirlo non è stata in grado di segnare il terzo gol che l’avrebbe qualificata, come tutti, a quel punto, si aspettavano. Non che siano mancate le opportunità. Il tiro di Cuadrado al 93’ che ha colpito la traversa vale per tutto, ma la Juve - troppo lodata dopo il 3-1 alla Lazio - ha buttato completamente il primo tempo come era avvenuto anche contro i biancocelesti. 
    Pirlo ha sbagliato a schierare Ramsey (un fantasma mediocre le cui qualità, occulte a tutti, solo l’allenatore conosce) e ha tardato con le sostituzioni. Kulusevski andava inserito prima, Bernardeschi non andava messo proprio (ma Chiesa aveva i crampi), Demiral è stato un rischio che non ha pagato (perché non de Ligt, visto che è entrato per sostituire Bonucci?).

    La realtà, al di là delle colpe di un allenatore completamente privo di esperienza, è che oggi la Juve è solo Chiesa, per il quale ha avuto senso pagare 60 milioni di euro. Gli altri sono buoni giocatori, c’è qualche ex campione e un fuoriclasse ormai al tramonto (Ronaldo) capace troppo spesso di lamentarsi dei compagni. Peggio di lui ha fatto Morata che, nel primo tempo, ha avuto due occasioni per segnare ma le ha sprecate scagliando la palla addosso a Marchesin. 

    Il Porto, comunque, ha dominato per quasi un tempo (tirando da ogni posizione, anche una traversa di Taremi) e trovando il vantaggio su rigore causato da un fallo di Demiral sullo stesso Taremi. Dal dischetto, Sergio Oliveira ha spiazzato Szczesny. A scuotere una squadra bolsa dopo l’intervallo ci ha pensato Chiesa, ma ha contribuito la sua parte pure Arthur che, se non avesse avuto i guai fisici che ne hanno condizionato il recupero, sarebbe un play perfetto. Ma quanto ad assist, fino a quando è stato in campo, Bonucci, censurabile per il resto, ha avuto il merito di confezionarne uno per Ronaldo che, sul filo del fuorigioco, ha appoggiato a Chiesa, capace di girare in rete da fenomeno. Poi, su invito di Arthur, l’ex fiorentino ha tagliato dietro la difesa, ha saltato il portiere e ha mandato verso la porta vuota, ma ha salvato Pepe in scivolata. 

    Il gol che ha illuso la Juve l’ha propiziato Cuadrado, uno che ha prodotto una decina di cross invitanti, Chiesa è arrivato di testa e ha messo in rete. A quel punto Pirlo avrebbe dovuto immettere Kulusevski per l’inutile Ramsey. Tuttavia la Juve ha continuato a creare qualche occasione (Ronaldo fuori, Chiesa tiro egoistico), ma anche Marega ha fatto paura in un paio di circostanze.
    La decisione è venuta ai supplementari. Al gol di Sergio Oliveira (tiro in mezzo alle gambe di Ronaldo, una sciagura anche in barriera) ha fatto seguito, a due dalla fine del 120’, quello di testa di Rabiot. L’assalto finale è stato disperato e anche un po’ commovente. Ma una Juve che avesse anche battuto il Porto ridotto in dieci, dove sarebbe potuta arrivare nella Champions delle stelle?


    :(actionzone)

    IL TABELLINO 

    Juventus-Porto 3-2 (and. 2-1)

    Marcatori: pt 19' Sergio Oliveira rig. (P); st 4', 18' Chiesa (J); sts 10' Sergio Oliveira (P), 12' Rabiot (J)
    Assist: st 4' Ronaldo (J), 18' Cuadrado (J); sts 12' Bernardeschi (J).
    Juventus (4-4-2): Szczesny; Cuadrado, Bonucci (30' st De Ligt), Demiral, Alex Sandro; Ramsey (30' st McKennie), Rabiot, Arthur (12' pts Bernardeschi), Chiesa (12' pts Kulusevski); Morata, Ronaldo. A disp. Pinsoglio, Buffon, Chiellini, Di Pardo, Dragusin, Frabotta, Fagioli. All. Pirlo
    Porto (4-4-2): Marchesin; Manafà, Mbemba, Pepe, Zaidu (26' st Luis Diaz); Corona (13' sts Diogo Leite), Sergio Oliveira (13' sts Loum), Uribe (45' st Grujic), Otavio (17' st Sarr); Marega (1' sts Antonio Martinez), Taremi. A disp. Diogo Costa, Felipe Anderson, Evanilson, Nanu, Fabio Vieira, F. Conceiçao. All. S. Conceiçao.
    Arbitro: Kuipers (Olanda).
    Var: Boekel (Olanda).
    Espulso: st 9' Taremi (P) per somma di ammonizioni.
    Ammoniti: pt 47' Otavio (P); st 48' Chiesa (J); pts 2' Cuadrado (J), 7' Sergio Oliveira (P), 13' Bernardeschi (J); sts 9' Rabiot (J), 17' Mbemba (P).

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