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Juve, il ritorno di Higuain a Napoli. Cannavaro: 'Andato via come un ladro'
PAROLA AGLI EX - Uno striscione per il Pipita è già apparso: "il nemico numero uno". Una ferita aperta e profonda quella che l'ex idolo di un popolo intero ha lasciato. Ancor più dolora di quella lasciata dal Matador, volato al PSG, lasciando lo scettro di bomber proprio a Higuain: "Fu terribile, ero io a sentirmi tradito. Ho amato e amo Napoli, i miei figli vivono ancora lì. Non riuscito a spiegarmi il perché di quell'ostilità così forte. Certo, non aspettavo fiori e applausi ma ricordo che salendo le scale per andare in campo ero emozionato. Fu una doccia gelata. In cuor mio però ho sempre saputo che erano fischi d'amore, sentimenti che erano in tanti a volermi ancora bene. Credo che anche a Higuain dispiacerà ascoltare i fischi, ma la situazione è diversa. E' passato alla Juve, per Napoli è uno smacco. Lo lo sa e a differenza mia sarà preparato". Anche per Quagliarella non fu semplice: "La prima da ex fu terribile. Avevo la mia gente contro, dal punto di vista emotivo fu traumatico. Con la maglia del Torino ho battuto un rigore sotto una curva arabbiatissima. Higuain? Non credo che il San Paolo ostile gli faccia chissà quale effetto. Non è nato lì".
"COME UN LADRO" - Se i bomber del passato raccontano il loro ritorno, Paolo Cannavaro, ex capitano azzurro, racconta, da tifoso, l'addio del Pipita. "Non lo fischierei mai, lo tratterei come un avversario qualunque. Perché poi tutto sommato a noi di lui importa poco, bisogna solo essere concentrati e battere la Juve. Higuain doveva metterci la faccia, dire alla città che andava via e si trasferiva a Torino. Invece è sembrato un ladro. Questo non lo si può accettare" le parole riportate dal Corriere della Sera.