Juve: Hernanes, il fallimento è servito
Questa volta non ha scuse. Perché non c'era serata migliore per Hernanes. Per dimostrare di essere stato un colpo di mercato e non uno scarto, al di là delle polemiche e di tutte le battute più o meno travisate delle scorse settimane, il Profeta non poteva chiedere una situazione più adatta di questa: in Champions League, sulle ali dell'entusiasmo di un derby giocato dal primo minuto e vinto all'ultimo respiro, dietro le punte in una Juve disegnata apposta per lui con Allegri che lo ha preferito anche all'uomo del momento, Cuadrado. Eppure, Hernanes, ha completamente fallito l'esame più importante. Come e peggio di quanto capitato a Napoli, senza gli alibi di una squadra acerba attorno a lui e di una posizione mal digerita come quella del regista basso. Un esame fallito ben al di là del cartellino rosso, che poteva e doveva arrivare già nel primo tempo: perchè in campo, sostanzialmente, non si è mai visto.
AVEVA RAGIONE ALLEGRI? - Al momento del suo arrivo, Hernanes non ha mai fatto mistero di sentirsi pronto per un ruolo da leader, da vivere giocando dietro le punte. Insomma, Hernanes non ha mai avuto dubbi riguardo il fatto di poter risolvere il problema del trequartista chiesto e non ottenuto da Allegri. Ciò nonostante, il tecnico lo ha praticamente sempre utilizzato, quando lo ha utilizzato, da regista basso nello scetticismo generale: della dirigenza che lo aveva acquistato perché Allegri aveva bisogno di un trequartista, dello stesso giocatore che accettava col broncio una situazione simile a quella sopportata all'Inter. Questo fino a quando il rientro di Marchisio e Khedira non la ha fatto sparire dai radar, con Hernanes rapidamente diventato oggetto misterioso e smarrito in quel di Vinovo, con annesse critiche equamente spartite tra chi non lo faceva giocare (Allegri) e chi lo aveva acquistato (Marotta e Paratici). Per una prova d'appello arrivata proprio in questi ultimi giorni, che hanno visto Allegri ripescarlo e rilanciarlo proprio dopo il flop di Reggio Emilia con il Sassuolo. La sua opportunità sarebbe dovuta arrivare nel derby, in condizioni del tutto simili a quelle di Monchengladbach: l'infortunio di Khedira ha poi costretto tutti a rivedere i propri piani, ma la prestazione almeno generosa del brasiliano gli è valsa una nuova chanche in Champions. Fallita, clamorosamente e in maniera indigeribile. Perché fallita di testa prima ancora che di piedi: mai in partita, mai capace di entrare nel vivo del gioco, mai capace di controllare il proprio nervosismo sfociato in due falli due da espulsione in meno di un'ora di gioco. “Almeno l'Inter ha fatto una minusvalenza...”, commentava Beppe Marotta in occasione dell'Assemblea degli Azionisti dieci giorni fa. “Almeno l'Inter si è tolta un problema”, staranno pensando dalle parti di Appiano Gentile anche dopo l'ennesima serata di Champions vissuta da spettatore: proprio come dovrà vivere le prossime due anche Hernanes. Forse non soltanto per la squalifica.
Nicola Balice
@NicolaBalice