Juve, esame superato:| Ma Allegri vola
Il Milan è veramente forte. L'anti-Milan per ora è la Lazio. Il terzo incomodo, in attesa di Napoli-Palermo, ultimo atto di un indigeribile spezzatino, è la Juve. Vincere a Catania, il solo campo imbattuto nel 2010, non è facile per nessuno. Catania arrembante, veloce, disinvolto, generoso ma poco preciso nelle conclusioni. Dopo un avvio sofferto, trascinata da Iaquinta e Quagliarella (che bei gol, i due validi e il terzo negato), la Juve è cresciuta parecchio e ha superato, in blocco e brillantemente, un vero esame di maturità. Avesse giocato così in un paio di serate europee, sarebbe in corsa anche lì. E, se si giocherà, domenica sera in cartellone un altro esame: Juve-Lazio.
Il Milan ha ben altro peso, da quando Allegri ha deciso di non inginocchiarsi davanti agli schemi padronali. Un trequartista da mattonella era un lusso, ma anche un rischio. Per essere precisi, più un rischio che un lusso. Un trequartista di movimento, altra faccenda. Seedorf più tre mediani hanno portato punti. Pirlo ha rifiatato. Tornato lui, ecco Boateng al posto di Seedorf, rifiatasse anche lui. A legare di più con Ibrahimovic, ormai è chiaro, è Robinho, che non disdegna qualche ritorno. La chiave di volta, però, è Ibrahimovic. Con lui non esistono le sfumature, le mezze tinte. O ci sta o non ci sta, o si diverte o non si diverte. Che si diverta lo dimostra la regolarità con cui segna, ma anche la generosità negli assist (l'ultimo per Boateng). In più, è un semplificatore di gioco. Con lui, il Milan cerca di più la verticalità, la manovra è meno aggirante, meno condotta per linee orizzontali. Il Brescia era quello che aveva messo nei guai l'Inter. Il Milan ha liquidato la pratica in mezzora.