Juve, ecco cosa c'è veramente dietro la "teoria dello scansamento"
Antonio Servidio scrive:
Il Palermo che lascia fuori Nestorovski e Hiljemark, il Sassuolo che lascia in panchina Missiroli e Cannavaro, quest'ultimo tra l'altro sostituito dall'autore del gol del definitivo 3 a 1 Antei, il Cagliari che sul 3 a 0 lascia negli spogliatoi Joao Pedro e Borriello, l'Empoli che non schiera Saponara, la Samp senza Muriel, Quagliarella e Linetty, portano a pensare i maliziosi e gli invidiosi allo "scansamento", gli amanti del calcio al fatto che esiste una sudditanza psicologica nei confronti della Vecchia Signora, che certo può dar fastidio ma non si può far nulla per arginarla. Neppure in termini di regolamento.
Sì, è vero, è previsto che si debba schierare sempre la miglior formazione, ma di fronte ai molteplici impegni delle squadre nessuno potrà mai sindacare sul fatto che un allenatore voglia fare turnover.
Lo stesso Giampaolo ha ammesso di aver fatto turnover contro la Juve, al fine di giocarsi tutte le carte contro l'Inter. Il nucleo centrale del problema risiede in più elementi:
1) La Juventus in questi ultimi anni sul campo e fuori ha costruito una superiorità difficilmente intaccabile;
2) Le avversarie della Juve non hanno dimostrato altrettanto dimostrando che -se adeguatamente contrastate- possono fallire. Esempio lampante è il pareggio della Roma contro l'Empoli o la sconfitta del Napoli contro l'Atalanta.
3) Se i tecnici di Palermo, Sassuolo, Cagliari, Empoli e Samp tornano con una sconfitta dalla sfida con i bianconeri nè i tifosi, nè i giornalisti, nè il loro presidente vi daranno poi così tanto peso.
Dunque possiamo accantonare il termine "scansamento" e piuttosto parlare di sudditanza psicologica che si instaura inevitabilmente quando si incontrano i più forti.
Al di là di quella che voleva essere l'espressione di un...CLICCA QUI PER CONTINUARE A LEGGERE E PER COMMENTARE