Juve e addii, da Del Piero a Marotta: gli uomini passano, la società resta cinica
Grazie e arrivederci, dunque: quasi come un rito di iniziazione al contrario, che avviene alla fine invece che all'inizio. La Juve è veramente sè stessa quando la devi lasciare: bella, vincente, apparentemente irraggiungibile ma subito pronta a nuove esperienze e traguardi, anche se sei stato fondamentale per la sua storia di successo. Alessandro Del Piero e Gianluigi Buffon, capitani di mille successi, non sono stati esenti da questo tipo di trattamento, e non lo è nemmeno Marotta, al quale è toccato inoltre comunicare il proprio addio in solitaria, proprio perché qualcosa con la proprietà si è rotto definitivamente.
Società che mai come ora sarà "madre e padrona": Andrea Agnelli è un uomo solo al comando, contornato da affidabili consiglieri come Pavel Nedved, ma mai il suo monopolio è stato chiaro e lucido come ora. La prima dimostrazione si è avuta quest'estate, quando a chiudere e celebrare l'affare Ronaldo è stato proprio il presidente in solitaria. L'addio di Marotta ribadisce la filosofia,: il dirigente è stato fondamentale, ma si può anche andare avanti senza di lui: come per gli altri addii, gli uomini passano, la società resta. Cinica, come è nella natura di una Vecchia Signora.
@AleDigio89