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    Juve, le ragioni di Dybala: ecco l'ingaggio minimo per entrare nella top 20 d'Europa. Ma il lordo è un problema

    Juve, le ragioni di Dybala: ecco l'ingaggio minimo per entrare nella top 20 d'Europa. Ma il lordo è un problema

    • Emanuele Tramacere
    La querelle legata al rinnovo di Paulo Dybala oggi si è arricchita di una nuova pagina e con le parole di Andrea Agnelli pronunciate sul palco del Golden Boy la sensazione è che il presidente della Juventus abbia voluto svelare quelli che sono gli attuali piani della dirigenza per il futuro della Joya al fine di evitare nuove uscite, non gradite, a mezzo stampa. La domanda di Dybala è nota, l'offerta della Juventus anche (ve l'abbiamo raccontata qui), ciò che manca è la risposta della punta argentina stuzzicata da Agnelli sul piano del rendimento in campo per poter entrare nella top 20 salariale d'Europa.
     
    LA CIFRA MINIMA PER LA TOP 20 - Già, ma qual è la cifra minima dello stipendio netto per poter entrare in top 20? Ovviamente non sono neanche considerabili i santoni del calcio di oggi come Messi, Neymar e Ronaldo che superano quota 30 milioni (rispettivamente 40, 38 e 30 milioni netti annui), Bale e Coutinho (che arrivano sopra quota 20) rappresentano due esempi destinati ad uscire da questa classifica al momento della scadenza degli attuali accordi, ma neanche Mbappé, Salah, Griezmann e De Bruyne oggi possono essere alla portata di Dybala e comunque presenti in classifica. La cifra netta che vede gran parte dei top player d'Europa oscilla fra i 16 e i 12 milioni di euro e parte da Pogba e arriva ai vari Lewandowski, Hazard, Suarez e perfino il compagno di squadra Matthijs De Ligt.

    IL LORDO È UN PROBLEMA - Bonus più o bonus meno, ovviamente, dato che sono quelli che fanno la differenza nei contratti odierni, sebbene non sia la più importante. Ciò che fa la differenza per i club, ed è ciò a cui si riferisce Agnelli quando parla di offerta da top 20 d'Europa è infatti la tassazione o, meglio, ciò che porta alla fine alla cifra lorda che deve uscire dalle casse della società. E qui il mondo si amplia dato che di stato in stato la tassazione dei super ingaggi è differente. In Francia è meno permissiva che in Spagna, in Inghilterra varia in base ai benefit fisici concessi ai calciatori e varia dal 40/45% per i super ingaggi, mentre in Italia è del 50% salvo l'utilizzo del Decreto Crescita. 

    IL PARAGONE COI TOP - Ad esempio il contratto da 16 milioni l'anno di Pogba costa 28 milioni lordi al Manchester United. Quello di Salah da 15 costa 24 milioni lordi al Liverpool, oppure quello di 15 milioni di Lewandowski costa 23 milioni lordi al Bayern Monaco. L'offerta fatta dalla Juventus a Dybala da 10 milioni l'anno costerebbe 20 milioni lordi alla Juventus, ma restando in casa bianconera il paragone più lampante è proprio con De Ligt. Sfruttando il decreto crescita il difensore olandese guadagna circa 12 milioni netti l'anno che per la Juve, al lordo sono poco più di 16. La differenza è evidente ed è qui che Dybala, il suo procuratore Antun e la Juventus stanno giocando la battaglia più importante sfociata dal campo alle dichiarazioni a mezzo stampa. E siamo solo all'inizio.

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