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  • Juve, domani la sentenza sulla riapertura del caso plusvalenze: la procura chiede nuove sanzioni

    Juve, domani la sentenza sulla riapertura del caso plusvalenze: la procura chiede nuove sanzioni

    • Redazione CM
    La giornata di domani 20 gennaio 2023 sarà campale per il presente e futuro della Juventus, ancor più di quella di ieri in cui il nuovo Consiglio di Amministrazione ha chiuso l'era di Andrea Agnelli. Sì perché domani la Corte d'Appello della Federcalcio dovrà pronunciarsi in merito al filone d'inchiesta legato alle plusvalenze sospette, emerse nel corso dell'inchiesta Prisma della procura della Repubblica di Torino. Un'inchiesta che era già stata archiviata per due volte con l'assoluzione del club bianconero, ma che la Procura Federale ha chiesto di riaprire in seguito al nuovo materiale trasmesso dai PM di Torino agli organi di giustizia sportiva.

    LE MOTIVAZIONI DELL'ACCUSA -  Il procuratore federale Giuseppe Chiné, nella sua richiesta presentata alla Corte d'Appello per la revocazione del giudizio, ha sottolineato come il quadro rispetto alle prime sentenze sia del tutto cambiato. Le carte dell'Inchiesta Prisma spostano il focus dalle cifre delle operazioni (con il celebre confronto valore tramite il sito Trasnfermarkt) alle intercettazioni molto significative che presentano un quadro istruttorio più completo.

    COSA RISCHIA LA JUVE - La richiesta di riapertura, se approvata, porterà il procuratore Chiné a una immediata richiesta di nuove sanzioni
    che potranno andare anche in questo caso dalla multa alla penalizzazione in classifica. Difficile si possa arrivare alla richiesta di retrocessione poiché si dovrebbe passare da un'accusa di violazione del comma 1 dell'articolo 31 alla violazione del comma 2, più grave e che prevede la retrocessione fra le proprie pene. Più probabile, invece, che l'accusa possa allargarsi non solo al club bianconero, ma anche a tutti gli altri club coinvolti in queste operazioni.

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