Juve: Djalo-Hidalgo, 3 milioni di motivi per far affari coi Pozzo
Il vantaggio delle multiproprietà, o quello degli ottimi rapporti. Per un motivo o per l'altro ci sono trattative di calciomercato che possono restare segrete ai più, investimenti magari importanti che sono dettati da scelte per lo più di bilancio. Anche perché, a livello tecnico, lascerebbero troppi punti interrogativi. Niente di misterioso o poco trasparente, sia chiaro. Ma nemmeno di promosso e pubblicizzato come una qualunque trattativa di mercato. Tanto che proprio sfogliando la relazione finanziaria annuale della Juventus, distribuita in occasione dell'Assemblea degli Azionisti di venerdì scorso, è possibile arrivare a due di questi casi emblematici. Che rispondono al nome di Taritolay Marcelo Amado Djalo e Nico Hidalgo.
CARNEADI DA 3 MILIONI DI EURO – Chi sono? Due calciatori acquistati il 14 agosto 2014 dal Granada, o meglio dal Granada B, rispettivamente per uno e due milioni di euro. Due calciatori che difficilmente prenderanno mai la strada di Vinovo, che difficilmente lasceranno il segno nel calcio che conta ma che di fatto sono stati strapagati dalla Juve. Si tratta, infatti, di due elementi nemmeno giovanissimi che al momento dell'acquisto avevano al massimo militato nella terza divisione spagnola. Nello specifico, Djalo è un difensore centrale classe '93 dalla grande struttura fisica, con un trascorso nella cantera del Real Madrid, prelevato dal Granada dove ha collezionato una sola presenza in prima squadra in Coppa del Re, giocando invece 25 volte in Segunda Division B nell'arco di due stagioni, prima di esser prestato al Girona in seconda serie senza aver ancora trovato spazio in questo campionato (una presenza e un gol però in Coppa del Re). Hidalgo, classe '92, è un jolly di centrocampo, attualmente in forza al Granada B con cui ha collezionato finora 42 presenze e 4 gol dal 2012 a oggi. Insomma, numeri che li descrivono come degli onesti mestieranti, praticamente impossibile immaginarli con la maglia della Juve però, nonostante un contratto che li vincola fino al 30 giugno 2017.
POZZO DI AFFARI – Nell'orbita dei quasi sessanta giocatori di proprietà della Juve in prestito in tutta Europa mica possono essere tutti di primo piano. Però non si tratta nemmeno di elementi cresciuti nel proprio vivaio, con il naso che si storce soprattutto considerando un investimento che sulla carta appare di ben tre milioni di euro. Ma che si delinea e giustifica nella galassia di operazioni compiute in questi anni proprio sull'asse Juve-Udinese, o per meglio dire sull'asse Juve-Pozzo. E che in termini di bilancio possono essere individuati magari negli “sconti” ottenuti sulla seconda metà di cartellino di Isla proprio poche settimane prima del doppio affare Djalo-Hidalgo: rispetto ai circa 9 milioni di euro pattutiti inizialmente, infatti, la comproprietà di Isla è stata risolta in favore della Juve a giugno 2014 per 4,5 milioni circa, in un periodo che ha visto i bianconeri riscattare anche Pasquato per 1,5 milioni. Il "blitz" di Granada ha quindi completato il cerchio, una trattativa da 3 milioni di euro che ha fatto contenti tutti. La famiglia Pozzo ha di fatto ottenuto quanto richiesto dall'affare Isla nell'estate 2012. La Juventus ha potuto così rendere più agevole la gestione dello stesso cartellino del cileno, limitando il rischio di eventuali minusvalenze ormai alle porte considerando l'involuzione di Isla delle ultime stagioni. Djalo e Hidalgo potranno raccontare ai nipotini di essere diventati, almeno formalmente, dei calciatori della Juve per la bellezza di tre milioni di euro. Il vantaggio delle multiproprietà, o quello degli ottimi rapporti.
Nicola Balice
@NicolaBalice