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    Juve-Di Maria, la verità sul rinnovo: cosa c'è, cosa manca, la concorrenza

    Juve-Di Maria, la verità sul rinnovo: cosa c'è, cosa manca, la concorrenza

    • Nicola Balice
    Ancora un giro, almeno un altro giro. È questo ciò che Angel Di Maria si concederà in Europa, decisione presa ormai da tempo: vinto il Mondiale, scartate tutte le ipotesi d'altro mondo (dagli Stati Uniti agli Emirati Arabi, dal Brasile alla sua Argentina), Di Maria ha capito di voler dare e prendere ancora tanto dal calcio ai massimi livelli. Spostando l'asticella almeno alla prossima Copa America prima di allentare la presa. Ancora in Europa, magari ancora alla Juve: la priorità è stata data alla società bianconera, come ha dimostrato la scorsa stagione non è uno che abbia fretta di prendere decisioni importanti. Trattativa avviata sì, poi messa in stand-by con la fiducia di chi sa di aver posto le basi giuste per arrivare a dama: intesa di massima già raggiunta sull'ingaggio, confermato al netto delle tasse e con possibili vantaggi futuri in termini fiscali per la Juve, confermato il ruolo di punto di riferimento totale nei piani di Max Allegri. Fattore tutt'altro che scontato quest'ultimo, in carriera Di Maria è sempre stato un meraviglioso alfiere di altre stelle assolute, da Cristiano Ronaldo a Neymar e Leo Messi, qui alla Juve è diventato il numero uno indiscusso e questo ruolo a un fuoriclasse come lui non dispiace nemmeno un po'. Così come ha gradito la prudenza di Allegri nell'evitare sforzi eccessivi dopo l'ultimo affaticamento muscolare, segnale di una maggiore fiducia reciproca rispetto al complicato avvio di stagione: la Juve ha comunque vinto, Di Maria è sempre stato con la squadra e poi è riuscito a godersi la doppia passerella in Argentina da campione del Mondo, quando tornerà sarà rinfrancato nel corpo e nello spirito, quando tornerà Allegri si aspetterà il massimo sempre e comunque ma sa già che lo otterrà.

    LA TRATTATIVA - Poi però resta anche altro di cui parlare e su cui mettersi d'accordo, poste le basi per costruire tutto il resto e arrivare alla firma sul contratto bisogna quindi aspettare la fatidica data del 19 aprile e con essa le possibili indicazioni che arriverebbero dalla Uefa: i tempi per gli altri processi sportivi spostano il rischio di sanzioni sempre più sulla prossima stagione, dopo quel giorno in casa Juve si potrà programmare con qualche incertezza in meno riguardo la partecipazione alla Champions. Che resta un punto chiave per Di Maria, magari non decisivo ma che avrà un grande peso. Anche perché senza Champions non manca soltanto il traguardo più ambito da raggiungere, ma si innesca un ridimensionamento difficile da evitare pure in termini di competività sul mercato e quindi della squadra. Appuntamento quindi a fine mese o magari a maggio, per incontrarsi e capire se effettivamente poter andare verso un Di Maria-bis: lo vuole la Juve, lo vorrebbe pure lui, ma non ci sono ancora tutte le condizioni per dirsi di sì. Anche perché non mancano le squadre che già si stanno preparando per strapparlo alla Juve: il Barcellona è pronto a tentarlo di nuovo e non solo.

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