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    Juve, De Ligt domina e lancia un messaggio ad Allegri: c'è vita oltre i senatori

    Juve, De Ligt domina e lancia un messaggio ad Allegri: c'è vita oltre i senatori

    • Nicola Balice
    Leonardo Bonucci affaticato in rifinitura. Giorgio Chiellini costretto al forfait durante il riscaldamento. Allora Max Allegri getta nella mischia Daniele Rugani, tornato in campo per forza e non per scelta, ma comunque capace di rispondere presente: un po' di ruggine e un po' di timore c'erano, prova comunque convincente del difensore. Anche perché al suo fianco c'era un Matthijs de Ligt in formato gigante. L'olandese senza la presenza, importante e spesso ingombrante, di Bonucci e Chiellini è riuscito a fare ciò che ci si aspetta possa fare sempre: dominare. Lo ha fatto in una serata particolarmente delicata, senza i totem bianconeri ha guidato la difesa con personalità e classe, anche con uno strapotere fisico che poi fa la differenza. Un passaggio a vuoto, un pallone bucato proprio davanti a Mattia Perin che per sua fortuna non ha sortito effetti negativi. Per il resto De Ligt è stato monumentale, proprio quando serviva di più.

    VLAHOVIC CANCELLATO – Ha cancellato dal campo Dusan Vlahovic, tanto per cominciare e per finire. Il centravanti serbo ha combattuto, ha provato a tenergli testa, semplicemente è stato battuto. Ogni palla alta era di De Ligt. Ogni movimento veniva contrastato in partenza. Fondamentale dopo fondamentale, duello dopo duello, c'è stato un vincitore e uno sconfitto: De Ligt ha vinto, Vlahovic ha perso. Poi tutto questo non cambia di una virgola l'opinione che tutti hanno di Vlahovic, anche o soprattutto in casa Juve. Ma può accelerare il processo definitivo del cambio di guarda tra De Ligt e i senatori, anche all'interno delle gerarchie di Allegri.

    TOCCA A DE LIGT – A parole e con i fatti, per il tecnico bianconero serve molto di più e per molto tempo ancora prima di scalcare Bonucci e Chiellini dal trono di difensori ideali. Uno ha 34 anni e l'altro 37, gli acciacchi aumentano anche per il primo e non solo per il secondo, vanno gestiti sempre e comunque. Quindi De Ligt deve avere fiducia pure nelle notti importanti, quella che comunque Allegri gli ha già dato in qualche occasione, basti pensare a Juve-Chelsea. Se però c'era bisogno di un'ulteriore prova di maturità, è arrivata. È costato 85 milioni tra cartellino e commissioni, lo vogliono tutti e se non riesce a diventare la prima scelta potrà anche decidere di andare via. La gestione quindi è ancor più delicata. Ma se Allegri aveva bisogno di risposte e dimostrazioni di dominio, contro la Fiorentina le ha avute. Senza Bonucci e Chiellini. Tocca a De Ligt, il cambio di guardia non può più aspettare.

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