Juve, Cristiano Ronaldo fu a un passo dal Parma
Mentre la squadra agli ordini di Cesare Prandelli era in ritiro a Gubbio, e mentre l’agente Giovanni Branchini perfezionava il trasferimento di Mutu al Chelsea per 22,5 milioni di euro, a Parma si ragionava sulla possibilità di prendere Ronaldo, e lo faceva pure il presidente Stefano Tanzi, figlio del grande capo, che non conosceva le intenzioni e i segreti del padre e intendeva reinvestire parte dei soldi incassati da Abramovich (diciamo almeno la metà). Lo Sporting, il 25 luglio, chiese 12,5 milioni per il cartellino del portoghese. Il Parma rispose ufficialmente che era disposto a versarne 10, ma l’accordo si sarebbe trovato se non fosse intervenuto lo stop di Calisto Tanzi. Fu lui, infatti, a bloccare la trattativa. I soldi ricavati dalla cessione di Mutu dovevano entrare nella cassaforte della società per ripianare qualche «buco» che presto si sarebbe trasformato in voragine. A ben poco servirono le pressioni dei dirigenti. E meno ancora contarono le parole di Prandelli il quale, in una sera di ritiro, ebbe l’occasione di ammirare il portoghese impegnato in un’amichevole trasmessa in tv tra Sporting e Manchester United per l’inaugurazione dello stadio Alvalade. "Questo bisogna prenderlo subito - disse l’allenatore - Si vede che è un fenomeno". Era il 6 agosto 2003. Non lo ascoltarono.
Quella notte cambiò la vita di Cristiano. Il ragazzino fece impazzire la difesa del Manchester e molti giocatori inglesi, già all’intervallo, andarono a parlare con Sir Alex Ferguson e, senza giri di parole, gli dissero: "Quello bisogna prenderlo subito". Sir Alex intavolò una trattativa-lampo. Massima segretezza per evitare che tutto sfumasse. Il Parma fece l’ultimo tentativo (nonostante il no di Tanzi senior) e spedì un fax allo Sporting l’8 agosto: la cifra era salita a 11 milioni, prendere o lasciare. Alla fine Ferguson la spuntò e il 13 agosto, alla presenza di Giovanni Branchini e Jorge Mendes, venne trovato l’accordo: allo Sporting andarono 15 milioni di euro e Ronaldo iniziò la sua nuova avventura. A Parma rimasero male. Ma fu molto peggio qualche mese dopo, verso la fine di dicembre del 2003, quando la Parmalat fece crac e Calisto Tanzi finì in galera. Di fronte a un impero economico che si sfaldava sotto una valanga di debiti chi si ricordava più di Cristiano Ronaldo e del suo mancato acquisto?