FOTOCROCCHIONI-GMC
Juve, con Suarez c'era già un accordo da 10 milioni. E la ministra De Micheli scriveva per velocizzare la pratica
RINUNCIA - La Nazione ieri ha pubblicato sul sito parti del verbale: l’accordo fu raggiunto il 30 agosto scorso, ma poche ore dopo, Paratici inviò un sms a uno degli avvocati dell’uruguaiano, assalito dal dubbio sullo status della punta uruguaiana. A quel punto cominciò l’inseguimento a tutti i documenti, il contatto che portò poi all’organizzazione dell’'esame farsa'. Nel confronto con i magistrati, Paratici spiega anche che - proprio verificando l’impossibilità di avere i documenti in tempo - la Juve decise verso il 12-13 settembre di rinunciare all’operazione. L’avvocato di Suarez disse al dirigente juventino che il giocatore avrebbe comunque sostenuto l’esame. Proprio il tempo fra la decisione della Juve e lo svolgimento dell’esame è uno dei punti su cui indagano i magistrati per la possibilità che il club abbia saputo dell’inchiesta in corso.
MINISTRA - Paratici è indagato per «false dichiarazioni». L’11 novembre dice di escludere «di aver avuto contatti con il Ministero dell’Interno o con altri Ministeri». Ma due giorni dopo, la ministra delle infrastrutture, Paola De Micheli, davanti ai magistrati riferisce del contatto telefonico con Paratici, «concittadino e amico di infanzia» per «verificare se si potesse in qualche modo completare l’iter, chiedendomi a tale fine un supporto». Negli atti ci sono anche i messaggi whatsapp fra la ministra e Bruno Frattasi, il capo di gabinetto del ministero dell’Interno: «La Juventus mi chiede notizie di questa richiesta di cittadinanza - scrive la De Micheli - Mi aiuteresti?». E poi: «Trattasi di un giocatore che la Juve vuole comprare. Non ha fatto l’esame perché sta da 10 anni in Europa. Ma non lo ha scritto nella domanda. Quindi mi consigli di mettere in contatto la Juve con un tuo dirigente per accelerare?».