Redazione Calciomercato
Juventus, è vero che con il tridente si segna di più?
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4-3-3 PER “RIPARTIRE” - Allegri non è Luis Enrique. Se in corso d’opera decide di passare al 4-3-3 non lo fa per imporre finalmente il proprio palleggio o ricavarne una soluzione a tutti gli effetti più offensiva. È solo un modo diverso, a suo avviso più efficace, di ripartire in transizione. Non è forse nato da questa apertura di Locatelli per Yildiz (vedi immagine sopra) l’uno a uno di Napoli? La Juve ha appena riconquistato palla e con il turco da una parte e Chiesa dall’altra può essere più diretta nell’uscita. Specialmente nel quarto d’ora finale con le squadre “più lunghe”. Certo non è stata la tipica ripartenza, perché è servita una pausa (vista l’apertura di Locatelli non in favore di corsa e il pronto recupero di Raspadori). Ma il Napoli non stava ancora messo bene in mezzo al campo.
Così in questa situazione precisa il 4-3-3 ha funzionato come arma da contropiede. Infatti prima lo scatto di Yildiz (in qualità di esterno offensivo), poi la posizione scomoda di Nonge da mezzala sinistra accanto all’esterno sono state determinanti per questa imbucata di Alex Sandro. Da qui la difficoltà del Napoli a tamponare Nonge prima del cambio di gioco dello stesso per Chiesa, sul lato opposto.
Ebbene, per quanto un poco disordinato in mezzo al campo, il Napoli dietro non ha sofferto tatticamente questa azione. Forse fra tutte quelle avute dalla Juventus domenica sera (ben 16, contro le 9 dei partenopei), è stata l’occasione da gol meno nitida. Infatti quando Chiesa arriva al tiro dopo l’uno-due con Alcaraz (guarda un po’, l’altra mezzala…), la situazione è la seguente. Un tiro che passa sotto le gambe di un terzino e finisce nell’angolo lontano, da posizione tutt’altro che ottimale. Bel gol di Chiesa, ma capite che ci fermiamo qua. Da qui a dire che la Juve segnerebbe di più col tridente ce ne passa.
Soprattutto poi se confrontiamo la qualità della proposta offensiva di questo 4-3-3 con quella del più rodato e connaturato 3-5-2, visto nell’arco della stessa gara.
COL 3-5-2, PRESSING PIÙ INSIDIOSO - Addirittura la pressione alta ha funzionato meglio nella prima frazione di gioco. Solitamente il 4-3-3 è più adatto, si sposa bene con il pressing alto. La realtà ci dice però che la Juve è più insidiosa quando, come l’Inter, abbina all’aggressività il lavoro sottile degli attaccanti sulle traiettorie di passaggio. È 3-5-2 questo qui sotto, ma Rugani fa il Pavard su Traorè. Break più gol mangiato da Vlahovic.
Ancora prima Chiesa, nel ruolo di seconda punta, aveva intercettato un rilancio di Olivera e l’aveva messa perfetta per la testa di Dusan Vlahovic. Altro gol mangiato.
CHIESA CONTRO CHIESA- Sempre Chiesa, ancora da seconda punta, aveva ideato il filtrante per il centravanti che ha poi colpito il palo con un tocco sotto.
Insomma tolto il gol arrivato un po’ così dal tridente (che non va dunque strumentalizzato), la Juve si era mossa meglio col 3-5-2, compreso Chiesa nel ruolo di secondo punta. Infatti proprio grazie al suo svariare da una parte all’altra del campo, quindi anche grazie a quel defilarsi al momento opportuno e non farsi trovare sempre su una fascia in pianta stabile, era nata l’occasionissima di Cambiaso a inizio ripresa.
Insomma no, la Juve di Allegri è stata creata per giocare in questo modo, con le due punte, i quinti e i tre centrali. Lo si capisce soprattutto quando prova a cambiare spartito. Per un 4-3-3 vero servirebbe un altro allenatore, o al limite Padre Tempo.