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    La Juve risolve i suoi problemi con Ronaldo, non col gioco corale: Pirlo in corsa per lo scudetto, ora il Milan

    La Juve risolve i suoi problemi con Ronaldo, non col gioco corale: Pirlo in corsa per lo scudetto, ora il Milan

    • Alberto Polverosi
      Alberto Polverosi
    Cristiano Ronaldo doppietta e assist, così la Juventus ha battuto l’Udinese e si è rimessa in corsa verso lo scudetto. Nonostante il 4-1, per i campioni d’Italia non è stato semplice piegare i friulani. Il primo tempo è stato involuto, il secondo è stato più convincente solo perché gli spazi erano aumentati. E negli spazi giocatori come Ronaldo e Chiesa volano.

    LE DIFFICOLTA’ - La Juventus aveva avuto subito l’occasione per passare con un colpo di testa di Ramsey, dopo un cross di Chiesa, Musso si era salvato con una deviazione in angolo. E’ successo dopo 7' e quella palla-gol ha dato alla squadra di Pirlo l’illusione di aver risolto subito il post-Fiorentina. In realtà, dopo lo spavento, l’Udinese si è organizzata bene e per mezz’ora ha messo in difficoltà i campioni d’Italia, che giocavano tenendo palla, facendola viaggiare in orizzontale, con troppa lentezza, poca fantasia, poco ritmo e scarsa intensità. Era una Juve inconcludente e così lenta che, appena perdevano palla, i friulani avevano tempo e modo per rimettersi in ordine. La squadra di Gotti attaccava con più brillantezza e ha segnato un gol molto bello per costruzione (De Paul), rifinitura (Lasagna), realizzazione (ancora De Paul, con un tocco di esterno esterno sul primo palo): nell’occasione Bentancur e De Ligt hanno difeso malissimo. Nessuno, tranne Abisso al Var, si è accorto di un leggero tocco di mano di De Paul in avvìo d’azione. Giacomelli è andato al monitor e ha annullato.

    POCA JUVE - Quando la Juventus è scesa in campo, davanti erano scappate tutte, escluso il Sassuolo. Il Milan era a +13, l’Inter a +12, l’ultimo posto per la Champions, occupato dal Napoli, distante 4 punti. La pressione era aumentata ma non giustificava il poco che la squadra di Pirlo stava mostrando. L’Udinese aveva sempre un’idea, cercava De Paul, muoveva le due punte, faceva salire Stryger Larsen a destra e Zeegelaar a sinistra, si appoggiava a Walace che aveva il compito di frenare Bentancur. La Juve no. Non faceva mai partire Chiesa, l’unico in grado di dare sprint, insisteva sulle discese poco produttive di Alex Sandro, aveva un gioco monotono e senza sbocchi.

    IL LAMPO E I NUMERI DI CR7 - Ma quando in attacco hai un tale che si chiama Cristiano Ronaldo basta niente per cambiare una partita. E quel niente è arrivato da un imperdonabile errore di De Paul che, su rimessa laterale di Stryger Larsen, si è fatto soffiare la palla proprio da Ramsey, tocco per CR7 (che Bonifazi doveva marcare da vicino, non a distanza...) e labbrata del portoghese sul secondo palo. Così la Juve ha risolto i suoi problemi. Non con Dybala che, messo in campo dall’inizio per un infortunio di Morata, stava girando al largo senza produrre niente di interessante. Non col gioco di squadra, ma col suo fuoriclasse. Che con questa rete, e quella che segnerà nella ripresa, ha fissato altri numeri prodigiosi. Eccoli: 14 gol nelle sue prime 11 presenze in questo campionato, soltanto nel 2014-15 con il Real Madrid in Liga ha fatto meglio (20); da solo ha realizzato quanto tutta l’Udinese (14 a 14); per la quindicesima stagione consecutiva ha tagliato il traguardo dei 20 gol (ora sono 21) in partite ufficiali considerando anche la nazionale del Portogallo; infine nessun giocatore ha realizzato più marcature multiple di lui nei primi 5 campionati d’Europa in corso, 6 in 11 gare, come Lewandowski in 13. Cifre mostruose.

    IL TAGLIO DI CHIESA - Nel finale del primo tempo si è fatto male Pussetto che nell’intervallo è stato sostituito da Forestieri. Ma l’impressione (e qualcosa di più di un’impressione...) è che negli spogliatoi sia rimasta tutta l’Udinese. Di sicuro è cambiato il gioco della Juve che ora aveva un’idea più chiara e vincente: puntare sullo scatto di Chiesa. Lo ha capito subito Ronaldo che ha servito l’ex viola col tempo giusto alle spalle della linea difensiva friulana, Chiesa ha controllato di destro in corsa e segnato di sinistro in diagonale. Grande gol. Erano passati appena 4 minuti, dopo altri tre la Juve ha segnato ancora, stavolta assist di Chiesa per Ramsey che si è fatto respingere il primo tiro da Musso e ha messo la palla in rete dopo una mischia. Anche stavolta ha visto tutto Abisso al Var: Ramsey ha toccato la palla con la mano, annullato il 3-0.

    LA TRAVERSA DI LARSEN - Era cambiata la posizione di Chiesa, o meglio, adesso poteva tagliare al centro e, volendo, allargarsi anche a sinistra. La sua velocità è diventata un’arma per i bianconeri. Ma anche se la Juve sembrava in controllo e giocava finalmente con chiarezza di idee, l’Udinese ha cercato comunque di rientrare in partita, solo che il colpo di testa di Stryger Larsen (perso da Alex Sandro) si è fermato sulla traversa. I friulani hanno provato ancora ad attaccare, lasciando però troppo spazio alle ripartenze dei bianconeri.

    LA DOPPIETTA DI CR7 - Più che spazi, si aprivano voragini nella metà campo friulana. Un’altra palla persa da De Paul (ma il passaggio di Samir era corto) su pressione di Bentancur ha lanciato ancora Ronaldo che davanti a Musso non ha avuto pietà. Eppure l’Udinese non ha mollato nemmeno sotto di tre gol, con orgoglio, ma anche col gioco, ha continuato ad attaccare e Zeegelaar ha centrato la seconda traversa della sua squadra dopo un’azione insistita ai bordi dell’area piccola della Juve. La squadra di Gotti ha insistito a giocare, la Juventus no. I cambi di Pirlo (Bernandeschi e soprattutto Frabotta) hanno contribuito ad abbassare la tensione e i friulani ne hanno approfittato per segnare un gol che meritavano con Zeegelaar. Era il 90'. Ci ha pensato Dybala a rimettere le cose a posto con la rete del 4-1 a 11 secondi dalla fine del recupero. Un sorriso anche per lui.

    IL FINALE - Due traverse, un gol annullato dal Var per un tocco di mano e un gol buono: come produzione offensiva Gotti poteva essere soddisfatto, non della fase difensiva però, troppo spazio, troppi vuoti, troppe distrazioni. Pirlo doveva superare il traumatico 0-3 con la Fiorentina e, grazie a Ronaldo, c’è riuscito. Dovrà fare in modo che la squadra sia più svelta e più brillante, ma anche l’ultima notizia era positiva per il tecnico juventino: nel finale è rientrato Chiellini.

    :(actionzone)

    IL TABELLINO

    Juventus (4-4-2): Szczesny; Danilo, Bonucci (81' Chiellini), De Ligt, Alex Sandro (81' Frabotta); Chiesa (73' Bernardeschi), McKennie (63' Arthur), Bentancur, Ramsey (73' Kulusevski); Dybala, Ronaldo.

    Udinese (3-5-2): Musso; Bonifazi, De Maio (63' Molina), Samir; Larsen, Pereyra (73' Mandragora), Walace (80' Makengo), De Paul, Zeegelaar; Lasagna (73' Nestorovski), Pussetto (46' Forestieri).

    Arbitro: Giacomelli di Trieste.

    Marcatori: 31' Ronaldo (J), 49' Chiesa (J), 70' Ronaldo (J), 90' Zeegelaar (U), 92' Dybala (J).

    Ammoniti: Chiesa, McKennie, De Ligt (J).

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