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Juve, Chiné prende tempo e 'salva' i calciatori: c'è un grosso rischio per il club se si andrà oltre il 19 aprile
Le ipotesi di reato formulate dal procuratore federale sono attese nei prossimi giorni, se non ore, e, solo dopo averle lette, la Juve sceglierà la linea da seguire tra chiedere il patteggiamento o andare in tribunale. A quel punto i legali avranno infatti 5 giorni per chiedere nuove audizioni e allegare memorie. Ma i tempi potrebbero allungarsi. Vista la mole di dati contenuti nei fascicoli degli avvocati, per arrivare a un deferimento vero e proprio si scollinerebbe oltre il 19 aprile. In questo modo la Juve potrebbe giocarsi (in caso di sentenza favorevole al Coni) anche la carta del patteggiamento per limitare i danni.
Come riporta anche La Gazzetta dello Sport, Chiné si prenderà tutto il tempo possibile prima di inviare il pre-deferimento sulla questione stipendi. Possibile che ciò avvenga dopo Pasqua e che dunque l'eventuale deferimento diventi successivo al Collegio di Garanzia del Coni. Un ritardo che promette di avere ripercussioni: in caso di ribaltone è improbabile infatti che la Procura Figc aderisca a una richiesta di patteggiamento. E se si dovesse slittare ancora, sarebbe a rischio la chiusura dell'intero procedimento prima della fine della stagione.
Un limbo quello in cui vive la Juve, in attesa della fatidica data che scioglierà molti nodi della questione tra 15 giorni. Limbo in cui vivono anche i giocatori bianconeri. Secondo il Corriere dello Sport, dagli avvisi di Chiné saranno esclusi i giocatori, ‘salvati’ dal procuratore perché non sarebbe stata provata la consapevolezza del fine ultimo dell'operazione organizzata dalla Juventus e dai suoi dirigenti a loro insaputa.
La manovra stipendi, si ricorda, è quella che, secondo l’accusa, avrebbero consentito tramite accordi privati coi tesserati di falsare i bilanci. Si tratta dunque di un secondo processo, dopo quello sulle plusvalenze.