Anno dopo anno, un po' suggestione e un po' sogno, torna d'attualità il profilo di Zinedine Zidane. Un po' come succede per Antonio Conte, con meno conti da regolare però. L'allenatore francese, infatti, ha fin qui allenato solo il Real Madrid, facendo il pieno di titoli e di Champions in particolare. Esaurito il primo ciclo, sembrava davvero poter ripartire dalla Juve già in passato: tutto fatto o quasi, poi la chiamata di Florentino Perez e un'offerta impossibile da rifiutare hanno portato Zizou a vivere una seconda era sulla panchina del Real. Per poi fermarsi di nuovo. Aspettando magari di prendersi quella della Francia. O, perché no, quella della Juve. D'altronde lui a Torino piace a tutti, piaceva alla precedente gestione e piace a maggior ragione a quella nuova che avrà fortemente l'impronta di John Elkann. Non a caso oltralpe è tornato a circolare questa ipotesi: per Zidane prima c'è la Francia, ma in caso di conferma di Didier Deschamps ecco che i suoi pensieri sarebbero rivolti alla Juve e non ad altri top club. MA ALLEGRI... - C'è però un'altra condizione, mica scontata. Che la panchina bianconera, a sua volta, possa avere bisogno di un nuovo padrone. Già, perché per certi versi la posizione di Max Allegri in questa fase si è pure rafforzata. Punto di riferimento di tutta l'area sportiva e non semplice allenatore, ha ancora due anni di contratto oltre a quello in corso (e che contratto...), ha ancora obiettivi da centrare. Con una seconda parte di stagione positiva, centrando la Champions senza patemi e magari ottenendo anche qualcosa di più, sarebbe difficile parlare di esonero. La panchina, insomma, è occupata. Un po' come quella della Francia. Ma Zidane sa aspettare. E il suo fantasma sa fare molta ombra.